Orgoglio rosa a Cassano, premiate tre donne con le benemerenze civiche 2021

Cassano Magnago indagini Poliseno

CASSANO MAGNAGO – Antonella Cibin, Giulia Quaglini ed Enrica Banfi. Tre nomi in rosa. Saranno loro a ricevere le benemerenze civiche per il 2021 a Cassano Magnago. A renderlo noto è stato il sindaco Nicola Poliseno oggi, 30 luglio, definendole «donne di altissimo profilo». Dietro di loro ci sono «realtà associative che hanno sofferto più di tutti l’emergenza sanitaria». E che ora verranno premiate con il massimo riconoscimento cittadino. «Nonostante non amino farsi vedere, hanno sempre lavorato – e continuano a farlo – in maniera straordinaria». Sì, perché «magari si muovono un po’ nell’ombra, ma il loro impegno è costantemente in prima linea». A fargli eco, il presidente del consiglio comunale Pietro Ottaviani, precisando che «l’idea è nata dalla discussione in aula, tempo fa, sulla mozione della Tampon tax». E che aveva riunito le quote rosa del consiglio per presentare un documento pensato per le donne. «Ora, anche in vista delle manifestazioni che partiranno a settembre contro le violenze di genere, abbiamo voluto allargare questa tematica. Con il supporto di tutte le forze politiche».

La quota rosa di Cassano

A rendere ufficiale il riconoscimento sarà proprio il consiglio comunale, che si riunirà il 3 agosto. Quella di conferire tre benemerenze civiche insieme è una sorta di novità. Anche se, precisa Ottaviani, «sul territorio abbiamo anche moltissime donne che avrebbero meritato di essere premiate». Ma quest’anno, «viste le tematiche e le discussioni, ci siamo resi conto che era il momento giusto per conferirla a loro», ha aggiunto il primo cittadino.

Le premiate

Antonella Cibin è fondatrice e presidente dell’associazione di volontariato onlus “+DI 21”. La sua storia personale e familiare è stata messa a disposizione dell’intera comunità, al fine di contribuire alla soluzione di problemi di crescita e inserimento familiare, sociale, scolastico e lavorativo delle persone affette da trisonomia 21, più nota come sindrome di Down. «La sua attività è tesa a favorire, incoraggiare, sviluppare e mantenere rapporti di solidarietà fra le famiglie con persone disabili, ampliando ed approfondendo le conoscenze legislative e normative a tutela dei portatori di handicap e delle loro famiglie». E hanno concluso: «Instancabile cassanese che stimola il volontariato, diffondendo un vero spirito di condivisione e di sensibilizzazione a tutta la cittadinanza».

Giulia Quaglini è vicepresidente di Parkinson Italia, ma anche fondatrice e presidente dell’associazione Parkinson Insubria di Cassano Magnago. Rappresenta un esempio di «straordinaria proattività nel mondo dei caregivers». La consapevolezza acquisita attraverso l’esperienza diretta negli anni trascorsi con il marito «è stato il motore che le ha consentito di aprirsi agli altri con umanità e competenza, in un’ottica di associazionismo consapevole che la rete di supporto di pazienti e familiari è un elemento imprescindibile per affrontare le complessità legate alla malattia di Parkinson». Non solo: «Attenta, meticolosa, sempre rispettosa nell’avvicinare e sostenere le persone malate e le loro famiglie, sempre pronta ad individuare risposte appropriate anche ai bisogni più latenti. Ha rappresentato e continua a rappresentare una preziosa risorsa del territorio, garantendo con la propria opera la continuità assistenziale delle persone fragili».

Enrica Banfi, infine, è la storica insegnate della scuola elementare Dante Alighieri. Ha prestato la sua opera «sempre in maniera esemplare e con grande attenzione non solo per la didattica, ma anche per la formazione degli studenti». E ancora: «Attenta alla crescita sociale di tantissimi bambini, è diventata, nel tempo, punto di riferimento di molti docenti della scuola». Enrica ha continuato costantemente a impegnarsi da volontaria alla scuola dell’infanzia di Santa Maria, diventandone presidente e coordinatrice. «Il suo impegno è sempre stato svolto con grande rigore, competenza e intraprendenza, diffondendo una preziosa cultura dell’accoglienza, della tutela della figura umana con tutte le sue caratteristiche, diversità e unicità. Esempio vero di dedizione, di educazione e di voglia di fare bene per gli altri».

La nuova sala per l’associazione combattenti e reduci

Il sindaco ha poi presentato la nuova sala, in fase di allestimento, per la sezione cassanese dell’associazione nazionale Combattenti e Reduci. Da un piccolo locale sotto l’asilo nido, si sono ora spostati nella sala Crespi. «Abbiamo deciso di fare un inventario e di trasferire tutto, per lo più foto e pannelli oltre a qualche materiale storico», ha detto Poliseno. L’obiettivo è di farla diventare una sala museale, che possa accogliere più gente, visti gli spazi sicuramente più ampi. Compresi i bimbi delle scuole che possono andare a fare visita e a sfruttarla per le loro attività. In ogni caso, resterà uno spazio adibito alle riunioni delle Commissioni.

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