Raccolta differenziata a Cassano, mozione della Lega per fermare il bidoncino rosa

Cassano Magnago bidoncino rosa

CASSANO MAGNAGO – La sospensione del cambiamento che contempla il nuovo sistema con bidone Rfid, la possibilità di discutere in Commissione Bilancio i vantaggi economici del nuovo metodo – «pubblicizzato dai soli volantini» – e portare in Commissione Statuto e Regolamenti le necessarie modifiche. L’opposizione della nuova Lega di Cassano Magnago, ora guidata dal consigliere di minoranza Massimo Trevisol, comincia da una mozione depositata mercoledì, 16 giugno. Al centro, uno dei temi del momento: il passaggio dal sacco al bidoncino rosa per la raccolta differenziata. Ai già manifestati dubbi del Pd sul calcolo della Tari con il nuovo sistema e sul metodo di comunicazione, ora tocca al gruppo del Carroccio mettere sul tavolo alcune richieste di chiarimento. Da discutere al primo consiglio comunale utile.

«Sono rimasto allibito»

massimo trevisol lega cassano«Molti cittadini mi hanno chiesto informazioni e delucidazioni sul sistema del bidoncino», spiega Trevisol. «Sono rimasto allibito». Ciò che non convince il capogruppo è che «l’amministrazione comunale decida una cosa senza pubblicizzarla nella maniera corretta». In questo modo, prosegue, «invece di avere una reazione positiva da parte delle persone, è stato sollevato un polverone». Al punto che «chiedendo anche ad altri consiglieri, ho realizzato che nessuno è a conoscenza di un piano economico finanziario». Un modo per dire che «ancora non si capisce se sarà un cambiamento positivo o no».

Tutti i nodi da sciogliere

Il principio di base del nuovo sistema è «premiare il cittadino che riduce il più possibile la produzione e il conferimento di rifiuti», si legge nella mozione. La raccolta è «normata in base a un regolamento approvato dal consiglio comunale nel 2011». Mentre «un altro regolamento disciplina la tariffa sui rifiuti, la Tari». E sono entrambi «tuttora vigenti».
Nel primo, «si cita solo e unicamente il conferimento del rifiuto secco con sacchi in polietilene a pagamento di colore viola da 120 o 40 litri, il cui costo dello smaltimento è tariffato a 0,90/2,70 euro». Oltre a precisare che «i contenitori sono solo e unicamente per la raccolta del vetro e dell’umido, quindi l’utilizzo di secchi Rfid non è chiaramente contemplato».
Invece, nel secondo, quello della Tari, si fa «espresso riferimento a una rendicontazione in base al peso del rifiuto conferito. E cita “per sacco conferito”».
A queste considerazioni si aggiungono quelle nella pagina “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale, dove «non abbiamo trovato delibere di consiglio comunale inerenti alla redazione di un Piano economico finanziario (Pef) che valuti, trattato preventivamente nella specifica Commissione Bilancio e riferito alla nuova metodica di raccolta».

Le ultime considerazioni

Tutte premesse che portano a determinate osservazioni, oltre a quelle già avanzate. Intanto, «il cambiamento deciso dall’amministrazione è stato oggetto solo di Commissioni». Inoltre, «non è dato sapere se esiste il Pef e se sono stati valutati i costi/benefici di questo nuovo sistema di raccolta». Senza dimenticare che «non risultano nella pagina Amministrazione Trasparente delibere di consiglio che abbiano modificato la tipologia di raccolta da sacco a bidone».

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