Corruzione a Cassano, indagini chiuse. Poliseno e Frascella verso il processo

nadia calòcaterra

CASSANO MAGNAGO – Corruzione a Cassano Magnago: l’inchiesta si divide in due. Il pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra ha stralciato tutto il filone “Lidl” dal fascicolo principale d’indagine. Depositando l’avviso di conclusione indagini a carico del sindaco Nicola Poliseno, dell’ex amministratore unico di Sieco Antonio Frascella, di Giuseppe Filoni, legale rappresentante di Effecinque Società Cooperativa, di Antonio Giso, Roberto Carluschi, Gianluca Quartesan e Mauro Moranzoni. I nomi di Quartesan, Frascella e Filoni compaiono tutti anche nell’inchiesta Mensa dei poveri che nel maggio 2019 portò all’arresto, tra gli altri, dell’ex plenipotenziario di Forza Italia Nino Caianiello.

Stralciato il filone Lidl

Il filone “Lidl”, che vede tra gli indagati l’ex sindaco di Gallarate Nicola Mucci e l’attuale vicesindaco do Cassano Magnago Osvaldo Coghi, resta invece per il momento aperto. Anche se lo stralcio odierno di fatto anticipa una richiesta di archiviazione per Mucci & Co.

Il sindaco accusato di truffa ai danni dello Stato

Al sindaco Poliseno l’autorità giudiziaria contesta una truffa ai danni dello Stato inerente richieste per ottenere l’erogazione della cassa integrazione, durante il periodo Covid, per l’unica dipendente del suo studio di commercialista. Richieste andate a buon fine: stando a quanto ricostruito dagli inquirenti (l’inchiesta vede in campo la Guardia di Finanzala dipendente in questione avrebbe però continuato a lavorare nonostante fosse formalmente in cassa.

Il difensore: nulla di penalmente rilevante

«Non possiamo che essere felici del fatto che non vi sia alcuna ipotesi di reato che attenga al suo ruolo di sindaco – ribatte sul punto l’avvocato Federico Papa, difensore del primo cittadino – Rimane un capo d’imputazione attinente alla sua attività professionale, ma non vi è nulla di penalmente rilevante, il dr Poliseno ha pagato regolarmente lo stipendio alla sua segretaria ed ha chiesto l’annullamento della cassa integrazione, è tutto documentabile».

I cellulari aziendali ad amici e parenti

Posizione ben più pesante è quella di Antonio Frascella che si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio davanti al Pm. All’ex amministratore unico di Sieco la procura contesta le accuse di peculato, corruzione e turbativa d’asta. Il primo capo di imputazione vede Frascella, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, «Appropriarsi» di alcuni cellulari aziendali, tutti di proprietà di Sieco, mettendoli a disposizione (a spese della società) della figlia, del fratello, di se stesso anche dopo essere decaduto dall’incarico di amministratore unico, e del consigliere regionale Angelo Palumbo (non indagato in questa vicenda ma coinvolto a sua volta in Mensa dei poveri).

Il subappalto del subappalto

Frascella è inoltre indagato, in concorso con Filoni, per aver affidato «In assenza di procedure ad evidenza pubblica e di alcun contratto scritto» ad Effecinque il servizio di montaggio e smontaggio dei tabelloni elettorali a Castellanza (per un compenso pari a 39mila euro), i cui lavori di posa, per un compenso di quasi 23mila euro, Filoni aveva a sua volta subappaltato ad altra impresa, ovvero a quella San Giorgio Costruzioni Componenti srl, di cui Frascella era amministratore e socio. Sempre secondo le accuse i due, mediante collusione, avrebbero modificato le «Modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione» in modo da “veicolare” opportunamente l’affidamento da parte di Sieco dei servizi di gestione dei centri comunali di raccolta dei rifiuti, di assistenza allo spazzamento stradale e di svuotamento cestini.

La galassia Sieco

E nella “galassia Sieco”, che è al centro di questo filone d’inchiesta, si collocano anche le accuse contestate a Giso e Carluschi. Secondo gli inquirenti i due, in concorso tra loro, Giso in quanto responsabile amministrativo di Sieco e Carluschi, legale rappresentante di Airone Servizi, avrebbero anche in questo caso “veicolato” (in direzione Carluschi) l’individuazione della società dalla quale acquistare i sacchetti per la raccolta differenziata. Giso avrebbe riferito il contenuto dell’offerta presentata dal diretto concorrente di Airone Servizi permettendo così a Carluschi di presentare un offerta più bassa aggiudicandosi la commessa.

Per tutti questi indagati la procura si prepara ora a chiedere il rinvio a giudizio.

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