FdI e il caso Cassano, Pellicini: «Savogin quella giusta. Franchin avrà altre chance»

CASSANO MAGNAGO – «In ogni elezione sorgono complicazioni e problemi da affrontare. Chi è al vertice di un partito è chiamato a prendere decisioni, a volte dolorose». Una presa d’atto che arriva dai piani alti di Fratelli d’Italia. Il presidente provinciale Andrea Pellicini spiega come a Cassano Magnago sia stato più complesso del previsto trovare una quadra e mettere tutti d’accordo. Anche – e soprattutto – all’interno del partito.

Da Franchin a Savogin

«Speravamo di far entrare in giunta Edoardo Franchin. Non ci siamo riusciti». E questo va imputato in particolare all’apparentamento con i civici di Progetto Cassano 2032, guidati da Rocco Dabraio, e alla riduzione dei consiglieri meloniani eletti da due a uno: «Ha complicato la situazione», dice Pellicini. Ecco quindi la nomina di Luisa Savogin, seconda per numero di preferenze, a vicesindaco, «favorita sicuramente – non nega – dalle quote rosa». E ancora: «Il sindaco Ottaviani ci aveva dato la possibilità di indicare alla stessa carica anche altre donne del partito, di Cassano o di fuori. Ma abbiamo deciso di indicare Luisa Savogin perché è una persona in gamba. Si è spesa in campagna elettorale e, comunque, è arrivata seconda in termini di preferenze». Una scelta, aggiunge, che ha trovato l’ok anche dalla coordinatrice regionale Daniela Santanché.

Un passo indietro? «A volte succede»

Fatto sta che Franchin è stato costretto a fare un passo indietro. «Il suo sacrificio è stato doloroso», prosegue il presidente provinciale di FdI. «Ma non è la prima volta che qualcuno è costretto a ridimensionare i propri sogni anche a causa delle quote rosa». Un esempio? «Beppe Martignoni, nel 2016, a Gallarate arrivò primo in termini di preferenze. Ma l’assessore lo fece Francesca Caruso, perché serviva una donna». Oppure: «Io stesso, nel 2018, persi la possibilità di essere eletto al Senato perché la legge prevedeva le quote rosa. Mi misero al terzo posto invece che al secondo. Perdemmo il seggio per lo 0,1% sulla circoscrizione di Brescia e Bergamo». Un modo per dire che «Franchin è un giovane speciale, gli voglio molto bene e avrà altre possibilità per primeggiare e per ottenere i giusti riconoscimenti».

I rapporti tra Fratelli

Dalle vicende cassanesi, a quelle che coinvolgono anche altre sezioni di Fratelli d’Italia. Da Busto a Varese, passando poi per Cislago e Fagnano. Comuni dove sembra esserci qualche mal di pancia di troppo. Ma Pellicini predica calma: «Nel partito non vedo fibrillazioni». Riferimento che tocca soprattutto i rapporti con Martignoni, «al quale mi legano profonda amicizia e storiche battaglie: non ci sono assolutamente problemi. Abbiamo condiviso ogni scelta, anche quelle dolorose». E aggiunge: «Con gli amici di Busto e Saronno c’è rispetto e stima. Alle regionali avremo bisogno del contributo di tutti i candidati più forti, uomini e donne. Ci sarà quindi posto per chiunque voglia correre per portare consensi al partito». L’obiettivo resta «far sì che la provincia di Varese risulti tra le migliori a livello regionale. Sono sempre rimasto a disposizione di tutti e continuerò a farlo».

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