Indagini a Cassano, la procura “aspetta” il consigliere regionale Palumbo

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CASSANO MAGNAGO – Angelo Palumbo, consigliere comunale a Cassano Magnago e consigliere regionale in quota Forza Italia, dovrebbe presentarsi in tempi piuttosto ridotti in procura a Busto Arsizio per decidere, di fatto, sulla procedibilità o meno di una delle nuove contestazioni mosse al sindaco Nicola Poliseno.

Dedice Palumbo

Si tratta dell’accusa di appropriazione indebita in danno del coordinamento cittadino di Forza Italia che fa capo, appunto, a Palumbo. Il reato è procedibile a querela di parte. Stando a quanto ricostruito dai militari della guardia di finanza che conducono l’ichiesta per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio coordinata dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, Poliseno avrebbe utilizzato parte dei fondi versati dagli esponenti della maggioranza e dagli iscritti sul conto del coordinamento cittadino per pagare l’affitto del proprio studio professionale. I fatti risalgono al 2019: sono quattro gli assegni oggetto della contestazione. Per gli inquirenti l’acccusa è provata: le Fiamme Gialle, durante le perquisizioni eseguite nei confronti degli indagati nel filone principale di inchiesta relativo alla pratica nuovo supermercato Lidl (oltre a Poliseno compaiono anche il vicesindaco Osvaldo Coghi, l’ex sindaco di Gallarate Nicola Mucci e l’ex amministratore unico di Sieco Antonio Frascella) hanno trovato le matrici degli assegni in questione.

Vanno avanti gli interrogatori

Ma il reato è procedibile soltanto a querela di parte. La procura lo ha comunque contestato perché i danneggiati hanno ancora due mesi di tempo per decidere se sporgere denuncia o meno per gli ammanchi. Ed è proprio Palumbo che dovrà segnalare all’autorità giudiziaria se procedere (presentando querela) o meno nei confronti del sindaco che di Palumbo è anche amico di gioventù oltre che compagno di partito e maggioranza. Sul punto il consigliere forzista non intende rilasciare dichiarazioni. Poliseno, per bocca del difensore Federico Papa, ha spiegato che si è trattato di un mero errore fatto in buona fede. Papa ha anche specificato che il primo cittadino rifonderà immediatamente quanto erroneamente prelevato. Nel frattempo le indagini vanno avanti. Proseguono anche gli interrogatori: oltre ai dipendenti comunali e sarebbero già stati ascoltati anche alcuni esponenti della giunta guidata da Poliseno.

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