Il parroco di Cassano a Delpini: «Ora San Giulio diventi basilica»

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CASSANO MAGNAGO – Tutti la chiamano basilica, ma la chiesa di San Giulio – riaperta al culto lo scorso 8 dicembre dopo sei mesi di lavoro – nei fatti non lo è. E così don Andrea Ferrarotti, responsabile della comunità pastorale di San Maurizio, ha chiesto ufficialmente a monsignor Mario Delpini di rimediare. Lo ha fatto questa mattina 27 dicembre all’inizio della messa solenne presieduta proprio dall’arcivescovo di Milano in visita pastorale a Cassano Magnago.

La richiesta di don Andrea

Il parroco di Cassano all’inizio della celebrazione ha ricordato che l’antica chiesa di San Giulio sorgeva sopra un antico tempio romano, forse antecedente o comunque coevo a quello di Arsago Seprio. «E’ dunque uno dei più antichi di queste terre e di certo il primo dedicato al santo nella nostra arcidiocesi», ha detto il sacerdote. «E’ per questo forse che da tempi immemorabili viene nominata basilica benché non consti ufficialmente di questo titolo. Si sa vostra eccellenza, “Vox populi, vox dei“, nella speranza che la sua sapienza voglia provvedere a quanto storicamente non avvenuto».

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I restauri di San Giulio

San Giulio è stata riaperta al culto lo scorso 8 dicembre dopo oltre sei mesi di cantiere. Il lavoro è stato il frutto di una donazione che ha coperto la spesa dell’impianto di riscaldamento e della nuova pavimentazione. Ma non ci si è fermati qui. Don Andrea ha fatto l’elenco: «Si è passati poi alla deumidificazione dell’intera aula, al consolidamento della navata lato campanile, alla realizzazione del nuovo altare del Sacro cuore, alla messa a norma dell’impianto elettrico e di illuminazione». E poi ancora «il rifacimento dei confessionali, il restauro dell’ambone, il completamento della sacrestia e la realizzazione non ancora ultimata della seconda consolle per l’organo maggiore». Sono lavori importanti per i quali il parroco cassanese ha invitato i fedeli a contribuire versando durante queste vacanze natalizie la “decima” (il 10%) del proprio stipendio o pensione. E’una  richiesta che sui social ha scatenato nelle ultime ore un ampio dibattito.

Il parroco di Cassano chiede il 10% dello stipendio per i restauri e la carità

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