A Cassano, da 452 anni la patronale dedicata alla Sacra Spina. Il programma

cassano torna festa patronale

CASSANO MAGNAGO – Torna la storica festa patronale di Santa Maria del Cerro a Cassano Magnago. Appuntamento sul colle di Soiano, per incontri di devozione ma anche di cultura e di gastronomia.

Il programma

Si incomincerà sabato 30 aprile, alle 21, con il concerto di apertura nella chiesa tenuto dal coro giovanile Sibi Consoni di Genova e il coro Sophia. Il programma avrà il suo momento principale nel pomeriggio di domenica primo maggio: alle 15, dal piazzale della chiesa di Santa Maria, partirà la processione con la sacra spina e la sacra rappresentazione della passione di Cristo, che coinvolge volontari giovani e adulti di tutta la città in una tradizionale e toccante interpretazione delle ultime ore di vita di Gesù.

La stessa domenica, alle 17, seguirà la messa solenne in Santa Maria, in onore della reliquia. Dopo due anni, con le dovute modifiche e limitazioni, si potrà tornare a radunarsi davanti alla preziosa reliquia della sacra spina. È proprio da questo frammento ligneo, che la tradizione attribuisce alla corona di spine di Cristo, che prende le mosse l’ex festa patronale di Cassano da più di quattro secoli. La più illustre reliquia cassanese tuttavia è comparsa a anche in questi due anni, per i festeggiamenti del 450esimo e 451esimo anniversario del suo ritrovamento nelle celebrazioni presiedute dal parroco della comunità pastorale, don Andrea Ferrarotti, e dai vescovi monsignor Martinelli e monsignor Delpini, arcivescovo di Milano, che ha benedetto la città con la reliquia nel maggio del 2021.

Nella serata di domenica primo maggio, all’oratorio San Carlo, ci sarà uno stand gastronomico con gli alpini. Non mancheranno eventi culturali dedicati all’arte. Per tutto il tempo della festa sarà visibile
in chiesa la mostra “Famiglia: la bellezza delle relazioni” e soprattutto, mercoledì 4 maggio, alle
21.15, si terrà al suo interno una lezione con Luca Frigerio, scrittore e giornalista, sull’imponente e superbo ciclo di affreschi e decorazioni della chiesa, opera di Luigi Morgari.

Sabato 7 maggio, alle 18.30 in Santa Maria, sarà celebrata la messa per il 125esimo anniversario di
consacrazione della chiesa
.

Domenica 8, a partire dalle 14.30, la festa si concluderà con una giornata all’insegna della famiglia, con biciclettata dall’oratorio, giochi e cena per la festa della mamma.

Da dove nasce la tradizione?

Da dove nasce questa tradizione? Nel 1570, la notte tra il 23 e il 24 giugno. San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, giunse in paese per la visita pastorale, ospite della famiglia Visconti nel castello che oggi, rimaneggiato, si scorge sul piazzale di Santa Maria del Cerro. In quell’occasione trovò alcune reliquie che Princivalle Visconti aveva portato da Colonia prima del 1558 e tra queste, un frammento della corona di spine: l’insigne reliquia. San Carlo chiese a Gaspare, fratello di Princivalle, di donarle alla chiesa di Santa Maria. Secondo altre cronache di gusto più popolare, San Carlo non ispezionò le reliquie ma fu illuminato in maniera soprannaturale e le trovò nascoste in un vano del castello. Da quel giorno i parrocchiani di Santa Maria iniziarono a venerare quella preziosa spina, festeggiandola nei primi giorni di maggio. Queste informazioni sono ricavate dal cugino di San Carlo, Federico Borromeo. Anche lui cardinale, visitò Cassano nel 1622 e in quell’occasione annotò gli avvenimenti accaduti 52 anni prima e restituì uno schizzo del tempo che testimonia il culto delle reliquie e la processione. Da 452 anni in Santa Maria la sacra spina è custodita e raramente esposta. Nel XVIII secolo si testimonia grande fede per questo oggetto, in particolare dopo una presunta pioggia miracolosa del 1792 che ne accrebbe la fama.

La festa richiamava anche dai paesi limitrofi i fedeli e col passare del tempo maturò anche la volontà
di accorpare alla processione una sacra rappresentazione
, perché si potesse, in modo più semplice, proporre una sceneggiatura per avvicinare il popolo al mistero della passione, morte e resurrezione di Cristo. Così nei secoli scorsi, poi nei decenni più recenti e oggi ancora, la cittadina si mobilita per rendere omaggio alla misteriosa reliquia e per rinnovare e consolidare una tradizione plurisecolare.

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