Da Cassano fino in Laguna su una zattera. L’impresa di Favero

cassano zattera

CASSANO MAGNAGO – La bandiera di Cassano Magnago ha attraversato quattro regioni, sette province e undici fiumi. Sventolava sulla zattera che ha trasportato Ivano Favero, ex consigliere comunale e imprenditore del settore tessile, e il suo amico Fabrizio Gandellini in un’escursione fluviale d’altri tempi. Un modo per dimenticare le comodità della vita quotidiana, per mettere alla prova se stessi, per conoscere l’Italia sotto un altro punto di vista. Ma soprattutto per sentirsi ancora vivi, a sessantasette anni come se fossero venti.

Per 600 chilometri su una zattera

L’imbarcazione scelta era praticamente un mezzo di sopravvivenza. Le assi di legno poggiavano su una serie di grossi bidoni dell’olio, sopra lo spazio appena sufficiente per montare la tenda di notte e un cassone per contenere tutte le attrezzature necessarie per affrontare il lungo percorso. Le taniche per l’acqua, un fornelletto a gas e poco altro. A muoverla un motore fuoribordo da 25 cavalli. Con questa zattera Favero e Gandellini hanno percorso 600 chilometri. Sono partiti da Mantova (per la precisione dalla spiaggetta di Porta Giulia, a Cittadella) per arrivare a Grado. L’itinerario prevedeva anche una sosta a Barbana, ospiti dei frati, per pregare la Madonna, per poi proseguire fino alla foce dell’Isonzo.

Un’Italia da scoprire

favero Qualcuno dall’alto deve aver davvero guardato giù quando, alle porte di Venezia, la zattera ha cominciato pericolosamente a muoversi a causa delle onde provocate da un’immensa nave da crociera in transito poco lontano. Ma non è stato l’unico momento difficile del viaggio. «Una sera – racconta Favero (nella foto) – bagnato fradicio chiuso in tenda sotto un diluvio torrenziale, sono stato tentato di abbandonare. Ma è stato soltanto un momento». La verità è che ripartirebbe domani mattina. Tra le tante cartoline impresse nella testa, ne cita in particolare una: «I cavalli bianchi allo stato brado nella Riserva naturale regionale della foce dell’Isonzo: ho visto un’Italia che non pensavo nemmeno più esistesse». Nel cuore, invece, le tante persone incontrate: «Probabilmente suscitavamo un po’ di tenerezza, sta di fatto che tantissime persone ci chiedevano se avessimo bisogno di aiuto, ci invitavano a mangiare da loro, ci aprivano le porte di casa. Di queste vacanze alternative conserverò soprattutto il rapporto umano. Eccezionale».

Il video della partenza:

cassano zattera – MALPENSA24