Castano, Gabriele Baraldo lascia il consiglio. Si occuperà di sociale

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CASTANO PRIMO – La comunicazione è arrivata in apertura dell’ultima seduta del consiglio comunale (lo scorso lunedì 18 febbraio). Gabriele Baraldo lascia, ufficialmente, la massima assise cittadina e lo fa dopo anni di impegno costante ed attivo sui banchi della minoranza, sempre come rappresentante della Lega Nord.

Un nuovo percorso nel terzo settore

«Con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni da capogruppo e consigliere del Comune di Castano Primo. Ringrazio tutti coloro che hanno avuto fiducia in me e al tempo stesso chiedo scusa a loro per queste dimissioni che, credetemi, non sono a cuor leggero. Sono cosciente dell’opportunità che mi è stata data e per questo mi sento in debito con loro. Non intendo tradire questo mandato, anzi, è proprio questo che mi stimola a proseguire, ma da un piano diverso, più tecnico forse, e che spero mi darà altrettanta soddisfazione. Ho intenzione di intraprendere un nuovo percorso, incompatibile, sotto certi aspetti, con la carica che ricopro, ma altrettanto vicino ai cittadini e al territorio. Desidero occuparmi di quello che oggi si definisce Terzo Settore, un ambito in piena evoluzione che coinvolge l’associazionismo, il no-profit, il volontariato, la cui immagine è stata violentata negli ultimi anni da alcuni episodi negativi (pensiamo a Mafia Capitale o ad alcune ONG). La Riforma in atto, se ben strutturata, permetterà di ridare il giusto valore a questo settore che, adeguatamente inserito nello scenario economico e produttivo, creerà opportunità di sviluppo e crescita per il nostro territorio, non solo dal punto di vista etico ma anche in termini economici ed occupazionali».

«Grazie di cuore a tutti»

Un progetto lungo e ambizioso, come sottolinea: risvegliare quel tessuto sociale che per diverse ragioni si è chiuso in se stesso. «Fare il consigliere è un ruolo importante, delicatissimo. Forse con troppa superficialità si decide di candidarsi, di fare il consigliere, l’assessore o il sindaco, sottovalutando la responsabilità che ci viene affidata, pensando che per riuscire a sedersi qui sia sufficiente consumarsi i polpastrelli sui social; a volte il giochino funziona ma una volta seduto qui, che ti piaccia o no, devi darti una svegliata e se non si è all’altezza, se non si acquisisce prima un minimo di competenze, se non si impara prima a consumarsi anche la suola delle scarpe per ascoltare, parlare e guardare in faccia i cittadini (che non vuol dire assecondarli), si rischia di soddisfare solo la propria ambizione. Quello che sono, quello che ho fatto, quello che avrei potuto fare lo rimetto al giudizio altrui. Mi sento però di dirvi che è stato un onore, per me, sedere qui, un’esperienza indimenticabile che mi porterò nel cuore e della quale farò tesoro. Grazie a tutti di cuore».

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