Castellanza, i dipendenti: «Non restituiamo i soldi. Paghi il Comune»

CASTELLANZA – «Perché dobbiamo restituire i soldi? Mica li abbiamo rubati. Ci sono atti amministrativi che parlano chiaro. Paghi chi ha sbagliato a fare e ad approvare quelle delibere. Non chi ha lavorato». Chi parla è un ex dipendente di Palazzo Brambilla, che però, pur non lavorando più a Castellanza da tempo è coinvolto nella questione dell’ispezione del Mef. Parla, racconta, mette sul tavolo anche una serie di documenti, ma chiede (per ora) di mantenere il riserbo sulla propria identità.

Non tocca noi a restituire

La possibilità che l’attuale amministrazione chieda alla trentina di dipendenti coinvolti di restituire quanto dato in busta paga secondo le delibere approvate (per lo più nel doppio mandato Farisoglio) ha messo in agitazione i funzionari. Per lo meno quelli che sanno di poter essere interessati alla vicenda in quanto hanno ricevuto “una promozione”.

La preoccupazione

Tanto che la questione emersa a fine 2019 con la visita degli ispettori del Ministero e della Corte dei conti era “tornata in soffitta”. E ora di nuovo di moda tra i corridoi del Municipio in quanto, si dice, che a Palazzo sia arrivato il quadro tracciato dagli ispettori. Un quadro non brillante per chi ha ricevuto le mostrine dall’amministrazione e con esse un aumento di stipendio. Che potrebbe venir chiesto di restituire.

Il muro contro muro

«Diteci perché dovremmo restituire soldi che abbiamo guadagnato a fronte di incarichi specifici – spiega il funzionario – In Comune ci sono delibere di giunta che confermano sia l’assegnazione degli incarichi, sia i compensi». E ancora: «Si tenga anche conto che abbiamo anche rinunciato agli straordinari pagati e abbiamo dovuto sostenere costi per pagare un’assicurazione a fronte di un inquadramento più alto. Questo per dire che non siamo noi dipendenti i responsabili del pasticcio».

Paghino gli ex amministratori

A spiegare anche l’arco di tempo in cui si è calcificata la questione è sempre lo stesso ex dipendente di Palazzo Brambilla: «Erano gli anni dell’amministrazione Farisoglio – dice – però occorre dire che sull’argomento l’attuale sindaco ha subito voluto fare muro contro muro con i dipendenti. Troppo comodo scaricare le responsabilità su noi che abbiamo lavorato. Forse bisognerebbe andare a cercare le vere responsabilità, ovvero chi ha fatto e votato quelle delibere, oppure, se la cosa non era regolare, perché il segretario comunale non l’ha fatto presente. In due parole, paghino gli amministratori che hanno sbagliato. Da parte nostra ci faremo tutelare da un legale e valuteremo se fare una causa nei confronti di chi ha davvero creato la questione».