Castellanza, FdI: «I veti di Soragni? Capricci. Così spacca il centrodestra»

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CASTELLANZA – Come un sasso nello stagno. Anzi una bomba. La notizia della possibile candidatura del leghista Angelo Soragni alla guida del centrodestra (che nei giorni scorsi è rimbalzata in città) ha smosso subito le acque. E più ancora della sua possibile discesa in campo, a sollevare la reazione di Fratelli d’Italia sono i veti che il Carroccio locale (o forse una parte dei leghisti castellanzesi) vorrebbe imporre nella composizione delle liste.

La Lega vuol far vincere la Cerini

Reazione che non si fa attendere dai meloniani di Castellanza. Che arriva ed è piuttosto dura, firmata a nome di tutto il partito da Giovanni Manelli. Tanto che i Fratelli d’Italia non si fanno remore nel buttare lì l’ipotesi che il Carroccio, per come si sta muovendo, potrebbe minare l’unità della coalizione e aprire una prateria alla rielezione di Mirella Cerini. Insomma, dopo un periodo di apparente bonaccia, il mare del centrodestra cittadino è tornato burrascoso e impervio. Anche perché Fratelli d’Italia ribadisce di non accettare “veti a priori sui nomi”, ingerenze di altri partiti “in casa propria”  e ricorda che sul tavolo provinciale gli accordi raggiunti parlano chiaro.

La nota dei Fratelli

In questo caldo lunedì di fine primavera, il sole deve aver fatto il suo effetto. Come un sasso nello stagno, leggiamo che il salviniano dell’ultima ora, dopo continui ripensamenti, ha lanciato la sua campagna elettorale come candidato sindaco, pensando di mettere le mani nei partiti che a loro insaputa dovrebbero sostenerlo.

Angelo Soragni, di solida formazione socialista, si candida alla guida della città. Lo fa da solo, senza aver un accordo con i partiti del centro destra e concentrandosi sul minarne l’unione. Strategia per far vincere Mirella Cerini? Probabile.

Il tenore delle sue ultime e improvvide intenzioni, ha il sapore dello smarcamento, di colui che annuncia la sua uscita di scena, perché in fondo non ha nessuna voglia di farlo.

Pare che Angelo Soragni, abbia la sindrome dello straniero, ma non in chiave salviniana. Condizionare le libere scelte di un partito alleato, imponendo i propri ingiustificati veti, su persone che magari conoscono e vivono Castellanza più di lui, appare come il capriccio di chi fuori dalle liturgie della politica, dica a gran voce di non poter essere il garante di tutti, di essere invece un candidato incapace di confrontarsi, di argomentare, di trovare soluzioni.

Fratelli d’Italia di Castellanza, ha fatto le sue proposte e in merito non ha ricevuto risposta. Ed è per questo che ai leghisti sono diretti i migliori auguri affinché ritrovino pace al loro interno, ma anche una visione progettuale e programmatica nell’interesse dei cittadini, spogliandosi dei pregiudizi e ritornare presto a fare politica proponendo candidati di garanzia.