CASTELLANZA – Sembra di essere in un film di fantascienza, con lampade dai super poteri in grado di sanificare gli ambienti neutralizzando i microbi. E invece non è altro che l’innovativa soluzione adottata dall’asilo Pomini di Castellanza, dove sono stati introdotti, appunto, dei dispositivi a luce ultravioletta contro il coronavirus.
Un’organizzazione perfetta
Una tecnologia sperimentata dalla scuola dell’infanzia Luigi Pomini di Castellanza e verificata negli ultimi giorni dal sindaco Mirella Cerini, visitando la struttura insieme al presidente Luigi Roveda, al rappresentante unico dell’organo di vigilanza Giuseppe Salmoiraghi e alla coordinatrice Luisa Pagani.
Una visita approfondita all’asilo in via Volta che ospita circa 160 bambini dai 3 ai 6 anni e una classe di bambini dai 24 ai 36 mesi. E che per il primo cittadino è stata la possibilità di verificare l’ottima organizzazione della scuola e degli ambienti. «Tutto è stato predisposto al meglio, dagli spazi alle misure di igienizzazione, per assicurare la massima sicurezza dei piccoli ospiti», ha commentato Cerini.
Lampade Uv contro il Covid
E il fiore all’occhiello della struttura sono proprio le lampade Uv-c che sono state installate in ogni ambiente. Si tratta di plafoniere, simili ai neon, che non servono solo per illuminare, ma soprattutto per sanificare ambienti e giochi, tramite piccole dosi di radiazioni Uv-c che emettono con una lunghezza d’onda corta. «La loro funzione battericida e virucida – rassicurano da Palazzo Brambilla – non è assolutamente nociva per i bambini, non essendo invasiva».
Inoltre, la loro efficacia è stata confermata da uno studio sperimentale multidisciplinare di un gruppo di ricercatori dell’istituto nazionale di Astrofisica, dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell’Irccs Fondazione Don Gnocchi.
Avanguardia e sicurezza
Cerini ha poi concluso la visita lodando l’operato dello staff dell’asilo, per l’impegno dimostrato nel garantire la sicurezza di bambini e operatori. «Sono rimasta molto colpita dalle lampade a radiazioni Uv-c, ma anche per la scelta di posizionare un termoscanner all’ingresso con registrazione automatica degli accessi e delle temperature degli utenti».
Certo, tutto ciò non avrebbe senso senza il lavoro promosso dagli insegnanti per far comprendere ai bambini quali misure igienico-comportamentali, anche attraverso modalità ludiche. «Insomma, un asilo sicuramente all’avanguardia, ma attento anche sul fronte della sicurezza dei bambini».
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