Castellanza, l’ex assessore Giachi: «Il mio cuore batte a destra, ma sostengo Cerini»

Castellanza Fabrizio Giachi

CASTELLANZA – Se l’inarrivabile Giorgio Gaber potesse votare a Castellanza, recandosi al seggio, canterebbe “Cos’è la destra, cos’è la sinistra”. Perché davvero il quadro politico in città è diventato mélange. Da una parte e dall’altra. Con salti di steccato politico, che solo cinque anni oltre che inimmaginabili, “suonavano come “eretici”. E invece oggi hanno contribuito a mixare i colori. E al transito a destra di Michele Palazzo ha risposto Fabrizio Giachi, ex assessore a Palazzo Estense, con l’endorsement per Mirella Cerini. Con il risultato che, se si esclude Alex Citati “targato” Cinque stelle, in campo ci sono due schieramenti che annoverano nella stessa lista pezzi di destra, pezzi di sinistra e anime civiche. Seppur con differenti proporzioni tra i i nomi in lista.

Palazzo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso

Il cuore di Fabrizio Giachi “batte” da sempre a destra. Lo dice lui stesso nella nota in cui annuncia il suo sostegno al sindaco in carica e a Partecipiamo. «Ma in questo centrodestra – scrive in sostanza – non mi riconosco. Tanto più da quando è stata sancita l’alleanza con Michele Palazzo».

Insomma, lo storico e battagliero “consigliere – compagno” castellanzese (Michele Palazzo), ancora una volta è riuscito a calamitare l’attenzione su di sé. E ha dato vita a una (piccola o grande lo si vedrà alle urne) reazione a catena nel mondo politico. E non importa se l’operazione anti-Cerini, sia stata camuffata dalla candidatura più “incolore” (dal punto di vista politico) di Mino Caputo o dai video-endorsement del comunicatore Alessandro Milone. Perché il nocciolo della questione è la scelta di Palazzo. Seguita, in direzione opposta, da Fabrizio Giachi. Il quale, nello spiegare la sua scelta, mette l’accento sull’essenza civica di Partecipiamo. Ma non ci si può esimere dal registrare che dalla parte della Cerini troverà come compagni di viaggio (seppur presenti in quota minoritaria) candidati del Pd.

La nota di Giachi

E’ la prima volta che non sono candidato alle elezioni amministrative di Castellanza da quando abito in questa città, ovvero dal 1994. Sono stato eletto per tre volte nel consiglio comunale di Castellanza, di cui due volte in maggioranza. Tutto questo sempre nell’ambito delle liste di centrodestra. Al quale sento ancora di appartenere.

Tre mandati a Palazzo Brambilla vuol dire 15 anni della mia vita dedicati alla città con passione, dedizione, amore. E se c’è qualcosa che ho imparato è che le liste, i loghi di partito, i simboli, non contano nulla, quello che conta davvero è la passione, l’appartenenza, la voglia di fare qualcosa di buono per la propria comunità.

Ecco perché io, di destra, davvero non me la sento di sostenere la lista di pseudo centrodestra di Angelo Soragni. Mi adopererò invece per far vincere Mirella Cerini. Nella lista Partecipiamo ritrovo, infatti, tanti amici che, anche senza incarichi politici, hanno lavorato per anni con umiltà per la Città. Con loro ho collaborato e a loro devo dire semplicemente grazie.

Ritrovo la cara amica Fabia Buzzi, già presidente della commissione biblioteca. La pasionaria del Buon Gesù, Monica Scazzosi, da tanti anni attiva per il suo quartiere. E poi Davide Tarlazzi, con cui abbiamo condiviso un percorso meraviglioso con il corpo musicale cittadino. Tra gli assessori non posso non riconoscere il lavoro straordinario compiuto da Cristina Borroni nel sociale e da Giuliano Vialetto prima con la Pro loco e poi come assessore alla sicurezza. Tutte persone che prima ancora dellattività amministrativa si sono sempre spese per fare qualcosa di buono per il territorio.

Nel mio centrodestra invece cosa ritrovo? Una serie di individui che non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. Ma soprattutto: cos’hanno realizzato negli anni questi signori per Castellanza? Da quale contesto provengono? Quali sono le loro esperienze “sul campo” degli ambiti socio-economici, urbanistici, culturali della Città? Tutto ciò che ho potuto osservare, in particolare per alcuni,  è unicamente lo spasmodico tentativo di sfruttare la loro notorietà per chiedere voti. Una sorta di “satura lanx”, un raggruppamento eterogeneo di persone che spesso non si possono vedere l’un con l’altro, tenuti insieme solo dal rancore e dalla brama di vincere le elezioni.

Vi sono candidati che non sono nemmeno di Castellanza. Altri che solo 5 anni fa correvano contro il candidato della Lega e contro Fratelli D’Italia, altri ancora che non hanno mai fatto politica o altro tipo di attività per Castellanza. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha indotto a fare questo comunicato è stato quando ho saputo che la lista di Michele Palazzo e Romeo Caputo, un pezzo storico della sinistra cittadina, ha deciso di correre con Soragni. Ho fatto un balzo indietro e mi sono dispiaciuto per loro. Perché molti candidati consiglieri conoscono bene il concetto che hanno della politica certi personaggi e aver accettato di correre in lista insieme a loro vuol dire aver abdicato ad ogni principio morale o etico pur di raggiungere lo scopo: il potere.