PD: «Lega feudale. I soldi dati da Regione non sono di Fontana, ma dei varesini»

VARESE – La reazione del Partito Democratico alla serata verità della Lega sui finanziamenti di Regione a Varese: «Nessuno contesta i numeri, perché sono lì da vedere. I leghisti hanno raccontato solo mezze verità. E dimostrato di avere una concezione feudale dei soldi pubblici. Quattrini che non sono né di Fontana, né di Monti. Ma sono soldi pubblici. Per ottenerli bisogna partecipare, vincere i bandi e poi investirli e aprire i cantieri. Davide Galimberti l’ha fatto, le amministrazioni a guida leghista del passato no. E questa è la differenza».

Il Partito Democratico fa la radiografia alla serata del Santuccio organizzata dalla Lega per rivendicare i 120 milioni di finanziamenti destinati da Regione alla città di Varese. E lo fa con una conferenza stampa (oggi, venerdì 10 settembre) durante la quale erano presenti: il senatore dem Alessandro Alfieri, il consigliere regionale Samuele Astuti e gli assessori della giunta Galimberti, Andrea Civati, Rossella Dimaggio e Roberto Molinari. «La nostra presenza – dicono – è la dimostrazione che in questi cinque anni il partito ha dimostrato la sua forza lavorando in sinergia tra i differenti livelli istituzionali. Questo perché i finanziamenti partono dai governi, arrivano alla Regione e poi hanno una ricaduta sui Comuni».

Molinari mette pepe sulla coda del Carroccio

«Al Santuccio la Lega ha ribadito di avere una concezione feudale dell’amministrazione – è intervenuto Roberto Molinari – Parlano di soldi pubblici come fosse la “roba” di una nota novella di Giovanni Verga. E poi il giochino delle tre carte sui 50 milioni sulla Sanità. Quelli non sono soldi nelle disponibilità del Comune e loro dovrebbero saperlo. E poi ho notato che non hanno parlato del “Buono scuola”, che Regione dovrebbe finanziare. Mi risulta che ci siano famiglie che non hanno disponibilità di quei soldi perché sono stati tagliati e non ancora erogati. Lo dico perché queste famiglie passano dai Servizi sociali. Quindi cosa dovrei rispondere? Che i soldi non ci sono perché Regione non li ha dati? Diciamo che mentono sapendo di mentire».

Le mezze verità della Lega

«L’operazione della Lega è di mezza verità – dice Alessandro Alfieri – i numeri snocciolati dai leghisti sono veri. Ma quasi la metà, ovvero 56 milioni sono stati messi sulla Sanità e derivano dai governi targati Pd. Questo però la Lega non l’ha detto. Si tratta di un accordo di programma quadro sull’edilizia sanitaria, dove l’80% dei fondi arrivano dai governi Gentiloni e Renzi e il il 20% da Regione. E non sono nella disponibilità del Comune». E sul Patto per la Lombardia: «E’ stato firmato nel 2016 da due persone, ovvero Matteo Renzi, che era premier e da Maroni, che era governatore. Sono comunque soldi del governo. Ricordo che si doveva decidere come erogare gli 80 milioni. Per volontà di Renzi, vennero  destinati alle città capoluogo. A Varese ne arrivavano circa 10 milioni».

Civati fa la tara ai conti della Lega

«Il nostro 100 a 0 è dato da fondi derivanti da bandi. Escludono quindi gli accordi di programma e i trasferimenti diretti – spiega Andrea CivatiI 120  milioni snocciolati dalla Lega invece, hanno dentro un po’ di tutto. E in particolare 56 milioni destinati alla Sanità. Fondi, sia ben chiaro, che ci fanno contenti perché destinati al nostro territorio. Tanto che noi abbiamo sempre dato atto e ringraziato Regione e Governo quando questi fondi sono stati erogati. Anzi, abbiamo sempre fatto iniziative invitando Regione. Fare quindi una battaglia politica non ha senso, anche nemmeno i leghisti hanno battuto ciglio davanti alle opere fatte e ai cantieri aperti dalla nostra amministrazione».

La Lega ha bocciato la Torre civica

E poi ci sono i fondi bocciati in Regione. E qui a mettere i puntini sulle i è il consigliere regionale Samuele Astuti: «Vorrei ricordare che la Lega ha recentemente bocciato un mio emendamento da 1 milione di euro per interventi di riqualificazione strutturale della Torre civica. Parliamo di 1 milione su un bilancio di 25 miliardi di euro. Non uno sforzo impossibile per Regione, ma importante per contribuire al rilancio turistico della città. Come hanno bocciato quello sulla riqualificazione dei reticoli idrici».

Capacità progettuale

Rossella Dimaggio: «I soldi di Regione non sono soldi né di Fontana né di Monti, bensì di tutti i cittadini lombardi e quindi anche dei varesini. Voglio invece sottolineare che i soldi portati a Varese sono frutto di un lavoro di squadra che abbiamo portato avanti su progetti anche trasversali tra i vari assessorati. Forse bisogna anche riconoscere la capacità di progettuale. Io l’ultimo finanziamento che mi ricordo di Regione è quello sui centri estivi, dove i soldi sono finiti prima ancora di poter rispondere alle reali esigenze che avevamo».