Scintille sul bilancio di fine mandato. Il Pd di Varese: «La Lega accusa ma non legge»

Pd Varese

VARESENon si placano le polemiche in seguito alla presentazione del documento di fine mandato dell’amministrazione Galimberti. Alle critiche mosse dalla Lega attraverso il consigliere comunale Marco Pinti replica il Partito Democratico. «La lega sa accusare, ma non sa leggere», dicono i rappresentanti dei dem varesini.

Gioco di squadra

In una nota il segretario cittadino del Pd Luca Carignola e il capogruppo in consiglio comunale Luca Conte rispondono alle parole di Pinti, che aveva definito il documento presentato dalla giunta un “pessimo esempio di propaganda elettorale”, in cui non viene valorizzato l’operato dei consiglieri comunali. «Si comprende – dicono gli esponenti Pd – che 71 pagine di attività e progetti siano davvero troppe da digerire, soprattutto per chi è stato abituato ad amministrare per anni una città senza quasi nulla fare per essa e i suoi cittadini. Leggere almeno la prima pagina, tuttavia, sarebbe stato doveroso prima di lanciare inutili accuse come quelle del consigliere Pinti. Nella terza riga Davide Galimberti sottolinea che “grazie all’affiatamento e alle competenze di una squadra composta da assessori, consiglieri e collaboratori comunali, abbiamo cercato di dare serenità e speranza alle persone e alle imprese, offrendo un esempio di stabilità, concretezza e sobrietà”. Nessuna volontà quindi di accentrare o disconoscere i meriti di un gioco che è sempre stato di squadra».

“Un atto dovuto”

«È anche vero – continuano Carignola e Conte – che se questa è l’unica replica che viene mossa all’operato dell’amministrazione guidata da Galimberti, ciò dimostra come su contenuti, progetti e iniziative non ci siano valide argomentazioni spendibili. Contenuti, progetti e iniziative che il documento racconta, illustrando l’operato di questa amministrazione considerata nel suo complesso». Il Pd sottolinea che non si tratta di un atto di propaganda, ma un atto amministrativo dovuto e previsto dalla legge. «Infine – si chiude la nota – il consigliere non dia per scontato che il bilancio di fine mandato venga recapitato ai cittadini a spese del Comune, come forse era usanza delle precedenti amministrazioni».

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