Castellanza, un ristorante nella vecchia stazione? Il sindaco: “Una buona idea”

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CASTELLANZA – Una volta si fermavano i treni, ma un domani, forse, ci si potrà sedere a tavola. Non è semplice decidere cosa fare della vecchia stazione stazione ferroviaria, anche se a Palazzo Brambilla la questione è considerata importante anche sulla base di tutta una serie di interventi che si vorrebbero realizzare per dare alla città un volto rinnovato. E così tra le ipotesi al vaglio, non l’unica, certo, c’è anche quella di destinare l’immobile a un’attività ricettiva e più in particolare, legata alla ristorazione. «Dire cosa ne sarà della vecchia stazione credo sia oggi prematuro – spiega il sindaco Mirella Cerini – anche perché la questione non comprende solo questo immobile, ma anche locali che si trovano nella nuova stazione. Per ora posso confermare che abbiamo un dialogo aperto con Ferrovie Nord proprio per mettere a punto la strategia migliore e che sia l’edificio della vecchia stazione e gli spazi di un bar oggi chiuso all’interno della nuova stazione verranno dati in comodato d’uso al comune». Ma è proprio sul “che fare?” che si apre la partita. «Le idee non mancano – spiega il sindaco – diciamo che per quanto riguardo i locali della nuova stazione l’orientamento è quello di destinarli alle associazioni. Ciò significa garantire una presenza maggiore in diverse ore del giorno e della sera e quindi in qualche modo presidiare, monitorare maggiormente quel luogo. Sulla vecchia stazione invece non escludo la possibilità che possa essere destinata a attività legate alla ricezione delle persone. Castellanza del resto è un paese di 14 mila abitanti, ma che durante il giorno arriva anche a 20 mila presenze sul territorio comunale per questioni lavorative o di studio. Insomma gli spazi per un esercizio di quel tipo non mancano». C’è tempo però prima di veder una tavola apparecchiata, magari proprio dove un tempo c’era la biglietteria. «Faremo una manifestazione di interesse per recepire le proposte di utilizzo, sulla base delle quali poi potremo preparare un bando», spiega Mirella Cerini, la quale si dici ottimista e crede nella possibilità di dare concretezza alle volontà della maggioranza. Anche se, resta sempre la questione degli interventi di manutenzione di cui l’immobile necessita, che non saranno di poco conto, ma quasi sicuramente a carico del futuro gestore.

 

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