Cavaria, banda delle slot: dopo le rapine si “sbocciava” champagne

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CAVARIA CON PREMEZZO – Banda delle slot: quattro degli arrestati finiscono direttamente in carcere. Il gip di Varese non ha convalidato i fermi per indiziato di reato che hanno portato all’arresto da parte dei carabinieri del nucleo investigativo provinciale a 5 giovani, tra i 20 e 31 anni, accusati di aver messo a segno quattro rapine in 15 giorni ai danni di sale slot in provincia di Varese. Il giudice per le indagini preliminari, condividendo l’impianto accusatorio che ha fatto scattare le manette, ha disposto la custodia cautelare in carcere per quattro dei cinque arrestati.

Quattro rapinatori in carcere

Il quinto uomo, 20 anni di Arcisate. resta indagato a piede libero. Al momento dell’arresto si trovava in auto con gli altri presunti rapinatori (la banda stava per colpire, secondo gli inquirenti, al Game City di Cavaria con Premezzo), ma a suo carico, per il momento non sono emersi altri indizi di colpevolezza. In queste ore sono in corso gli interrogatori degli arrestati: al momento non è noto se i ragazzi si stiano avvalendo o meno della facoltà di non rispondere.

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Rapine e bella vita: tutto postato sui social

Nel frattempo si delinea il quadro dell’immaginario entro il quale viveva la banda. Giovani incensurati, insospettabili. Tutti vengono da famiglie normali, senza alcun background di degrado alle spalle. Dopo ogni colpo si esaltavano tra loro, come se stessero vivendo in un film di gangster. Nessuno aveva un lavoro; le rapine (i colpi hanno fruttato da un minimo di mille a un massimo di 4mila euro) servivano per pagarsi la bella vita. I carabinieri, una volta individuati i sospettati, li hanno osservati. Anche monitorando le pagine Facebook degli appartenenti alla banda. Sui social nessuno, a quanto pare, faceva nulla per nascondersi. Anzi, sui profili comparivano, dopo le rapine, foto della banda mentre “sbocciava” bottiglie di champagne. Bella vita a costo zero. Quando i soldi finivano il gruppo si organizzava per un nuovo colpo. I famigliari di uno dei ragazzi hanno preso le distanze da quel figlio che da tempo non vive più con loro. Altri genitori si sono arrabbiati, alcuni non hanno mostrato gran sorpresa. Quel figlio che ogni tanto tornava pieno di bigliettoni aveva destato qualche sospetto.

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