COMABBIO – Nel 2019 il sindaco uscente Marina Paola Rovelli sfidò il quorum contro il rischio di commissariamento, stavolta a Comabbio ci saranno almeno due liste a confrontarsi per il rinnovo dell’amministrazione comunale. Scende in campo la lista civica “La Comabbio che vorrei” con il candidato sindaco Mariolino Deplano, manager molto conosciuto a Busto Arsizio che da una decina di anni vive nel Comune sulle sponde del lago di Comabbio. «Serve una scrollata energica per il rilancio del paese».
Chi è il candidato sindaco
«Finalmente ci sarà possibilità di scelta» rivela Deplano, 67 anni, politicamente orientato a centrodestra. Dopo aver lavorato con i più importanti stilisti con la sua attività artigianale, per 25 anni è stato segretario generale di un’associazione datoriale (UPI, di cui è stato fondatore), oltre che amministratore delegato di una società finanziaria che eroga prestiti alle imprese (Upifidi). È stato consigliere di Camera di Commercio e membro della commissione provinciale dell’Artigianato. Attualmente opera nel campo socio-sanitario-assistenziale.
Obiettivo rilancio
«La nostra è una lista civica che vuole rispondere alla mancanza di progettualità che vediamo a Comabbio – spiega il candidato sindaco – alle ultime elezioni c’era un’unica lista e ci siamo trovati con un’amministrazione-toppa, di cui il paese ha pagato lo scotto. Dopo due mandati il sindaco ha già espresso tutte le sue capacità, ora servono risorse diverse, con un’ottica e un’esperienza diversa per dare una scrollata energica al paese. Con l’obiettivo di rilanciarlo».
La squadra e il programma
La squadra, sottolinea Mariolino Deplano, è «formata da professionalità e competenze diverse per valorizzare il paese». Il programma della lista “La Comabbio che vorrei” è in fase di preparazione, ma tra i propositi c’è innanzitutto «il ripristino dei servizi essenziali, come un ambulatorio medico e un dispensario», ma anche «l’attenzione al sistema scolastico» che è in consorzio con i comuni vicini. E poi la partecipazione: «Coinvolgeremo tutto il gruppo con il meccanismo delle deleghe, ma anche la società civile e le associazioni».