Cerro Maggiore, morte sorelle Agrati: ergastolo al fratello Giuseppe

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CERRO MAGGIORE – E’ stato condannato all’ergastolo con 9 mesi di isolamento diurno Giuseppe Agrati, accusato dell’omicidio delle due sorelle Carla e Maria, morte nel devastante incendio divampato a Cerro Maggiore tra il 12 e il 13 aprile 2015 nella loro abitazione di via Roma 33. La sentenza pronunciata oggi martedì 21 dicembre dalla Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio che ha accolto la richiesta di condanna dell’accusa. L’avvocato Giuseppe Lauria, a capo del collegio difensivo aveva chiesto l’assoluzione. Agrati si è sempre professato innocente sostenendo l’ipotesi del rogo accidentale.

Il peso delle perizie

La Corte presieduta da Daniela Frattini (Marco Montanari a latere) aveva disposto nel corso di un processo controverso due super perizie. La prima psichiatrica che ha valutato l’imputato capace di intendere e di volere al momento dei fatti e capace di stare in giudizio. La seconda relativa all’incendio. Dolo o incidente? La superperizia ha di fatto confermato la ricostruzione fatta dagli inquirenti individuando almeno due inneschi per il rogo mortale. Secondo l’accusa il movente che avrebbe spinto Agrati ad uccidere è di natura economica.

Mi condannate ingiustamente

Oggi la condanna all’ergastolo con provvisionale pari a 60mila euro per ciascuna parte civile. La difesa ha già annunciato il ricorso in Appello. Le motivazioni depositate in 90 giorni. Agrati, che anche nella mattinata di oggi, nel corso delle repliche, ha definito le accuse a suo carico «Farneticazioni» ha accolto la condanna in primo grado al fine pena mai in silenzio. Al difensore Lauria ha affidato una breve dichiarazione subito dopo la lettura del dispositivo: «Mi ha chiesto di riferire alla stampa che questa condanna è un’ingiustizia».

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