NIbali: “Pedalo sui miei valori, ma c’è chi va più forte di me”

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di Carlo Malvestio

Niente da fare, anche l’arrivo di Piancavallo (vittoria del britannico Geoghegan Hart, attacco dell’olandese Kelderman, grande difesa della maglia rosa Almeida, giornata nera per Fuglsang e Pozzovivo) ha certificato che Vincenzo Nibali, al momento, non ha le gambe per vincere il Giro d’Italia. Nessun problema di preparazione o altri alibi particolari; semplicemente gli avversari ne hanno di più.

Lo Squalo dello Stretto è ora settimo in classifica generale, a 3’29” dal leader Joao Almeida. Recuperare sembra piuttosto proibitivo, ma il siciliano prova a restare ottimista: «È stata una tappa dura che ho corso senza risparmiarmi – spiega dopo la tappa -. La Sunweb sull’ultima salita ha imposto un ritmo fortissimo, lo abbiamo visto in gara e lo confermano i numeri. Per me e tanti altri big era difficile da sostenere. Mi sono difeso e ho limitato il ritardo, perchè alla fine del Giro manca ancora una settimana e la posta in palio è ancora alta. Kelderman ha confermato le impressioni che già avevo e Almeida ogni giorno che passa si conferma molto solido. Questa è la realtà dei fatti, va accettata ma anche affrontata con grinta e determinazione nelle tappe che verranno».

Anche il suo allenatore e DS della Trek-Segafredo Paolo Slongo riconosce che quelli davanti a lui in classifica, per ora, hanno una marcia in più: «Vincenzo ha sviluppato i suoi soliti valori, che in passato gli hanno permesso di vincere gare importanti. Semplicemente ci sono corridori che al momento vanno più forte e dobbiamo prenderne atto. Fa parte dello sport. Vincenzo ha sempre fatto delle regolarità la sua forza e mentre gli altri cominciavano ad essere stanchi lui emergeva. Noi comunque non ci arrendiamo e proveremo a fare qualcosa nei prossimi giorni».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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