Cocquio, anziana ridotta in fin di vita: l’ex amante chiede il rito abbreviato

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COCQUIO TREVISAGOAnziana di Cocquio ridotta in fin di vita: l’ex amante accusato di lesioni gravissime punta allo sconto di pena in caso di condanna. Il difensore del 40enne originario di Caserta, farmacista nel comasco, ha infatti chiesto l’ammissione al rito abbreviato condizionato a una perizia di parte.

Chiesto il rito abbreviato

Ferma l’opposizione dell’avvocato varesino Matteo Pelli, parte civile che assiste i famigliari della donna, oggi 79enne, che chiedono giustizia, e del pubblico ministero che sostiene l’accusa davanti al collegio del Tribunale di Napoli. Accusa e parte civile hanno chiesto l’ammissione di 30 testimoni al dibattimento. Il collegio si è per ora riservato sulla decisione.

La decisione a giugno

I fatti contestati risalgono al 2017. L’anziana, all’epoca 76enne, aveva incontrato il farmacista durante una vacanza in Sud Italia. I due aveva intrecciato una relazione che, stando all’accusa, aveva visto la donna finire succube e manipolata dall’amante più giovane. Sino all’aggressione davanti a un centro commerciale partenopeo che ha visto la donna finire in ospedale a Terni in gravi condizioni, salvo poi essere trasferita alle Terrazze di Cunardo in stato vegetativo. Il 40enne, poi arrestato dalla Squadra Mobile di Varese, ha sempre rigettato gli addebiti imputando le lesioni a un tentativo di rapina consumato da terzi ai danni della donna mentre lui guardava alcune vetrine. Il primo giugno il collegio scioglierà la riserva.

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