Conto alla rovescia per le candidature. Nella Lega varesina attese e malumori

Giancarlo Giorgetti e Stefano Candiani, gli unici sicuri della candidatura

VARESE – «Ancora 24 ore», risponde Giancarlo Giorgetti a chi chiede lumi sulle candidature leghiste. E nell’attesa di conoscere la composizione delle liste proporzionali, e i nomi di chi verrà candidato nei collegi uninominali, nel silenzio generale, la base del Carroccio ribolle.

Partita al buio

«I nomi che sono arrivati al nazionale non sono stati condivisi. E nessuno sa niente». E’ questo il refrain che si sente dall’estremo Nord fino al Sud della provincia di Varese. Un ritornello che rimbomba nel silenzio dovuto al fatto che dall’alto hanno letteralmente chiuso i rubinetti della comunicazione. Ma ormai si vede la fine di questa prima e contorta salita elettorale. E proprio all’ultimo tornante, in terra varesina, tra i possibili candidati, spunta il nome del commissario provinciale Stefano Gualandris.

Le novità dalla società civile

Ci saranno sorprese. Lo fiutano un po’ tutti: da chi ha già capito che non sarà candidato o ricandidato a chi invece è ancora lì sul filo del rasoio. Questa volta, per avere la certezza di mettere in tasca la candidatura per Roma bisognerà attendere. Ma dalla capitale, nonostante il mutismo generale, qualche nome inizia a circolare.

Il partito di Matteo Salvini candiderà volti nuovi e della società civile come il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, l’intellettuale Giuseppe Valditara. In corsa anche l’editore Antonio Angelucci. Confermata poi la squadra di governo, i capigruppo e vicesegretari. Ovvero: i ministri uscenti Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Erika Stefani, il viceministro Alessandro Morelli, i sottosegretari Lucia Borgonzoni, Gian Marco Centinaio, Federico Freni, Vannia Gava, Nicola Molteni, Tiziana Nisini, Stefania Pucciarelli, Rossano Sasso. Faranno parte della partita anche i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e i vicesegretari Andrea Crippa e Lorenzo Fontana.

I candidati varesini

Da giorni i nomi sul tavolo, per lo meno quelli da mettere in posizione “sicura”, non sono cambiati: ovvero Giancarlo Giorgetti e Matteo Bianchi alla Camera, Stefano Candiani al Senato. I tre andrebbero a occupare gli uninominali e la posizione regina nel listino del proporzionale. Poi c’è la partita della quota rosa. Che è necessaria e che, se verrà seguito lo schema di cinque anni fa, verrà posizionata al secondo posto del listino. Dove venne candidati la Terzi, risultata eletta ma che poi si dimise.

«Bella partita», confida qualche leghista. Lasciando intendere che i nomi, e la bagarre, non mancano. Dalla novità che davvero potrebbe spiazzare come quella di Marta Nicole Peruzzotti, alla bustocca Manuela Maffioli. Anche se il Carroccio sta puntando forte sul volto europeo di Isabella Tovaglieri. L’europarlamentare, infatti, ha intensificato l’esposizione mediatica televisiva e social. E c’è chi legge il tutto come il segnale di una possibile candidatura. Anche fuori Varese, sfruttando la sua popolarità. Quando invece potrebbe essere solo l’impegno in prima linea di una campagna elettorale da giocare con il pugnale tra i denti nelle piazze, nelle strade e perfino… sulle spiagge e sotto l’ombrellone. Come Isabella Tovaglieri sta facendo in Versilia con i giovani leghisti (come si evince dalla foto sotto, pubblicata anche dall’europarlamentare sulla propria pagina Facebook).

Occhio al Gualo

Sul Carroccio gira voce che il Capitano abbia confidato di voler pescare tra i segretari e commissari provinciali per mettere in lista gente che “ha il polso e il contatto” con il territorio. E sull’onda di questa ipotesi prende corpo la candidatura di Stefano Gualandris. Tra l’altro proprio Gualandris nel 2018 fu candidato nella circoscrizione Europa per i seggi degli italiani residenti all’estero, in quanto lui residente in Svizzera.

E infine resta da sciogliere il nodo Umberto Bossi. Il Senatur verrà ricandidato alla Camera. Ma dove? A Varese, come logica vorrebbe, scompaginando però in toto gli equilibri oppure in un’altra città, come ad esempio Brescia, considerato ancora un bacino di voti bossiani, dove qualche anno fa venne già candidato il figlio Renzo? «Ancora 24 ore», come ha dichiarato in maniera lapidaria Giorgetti. Dopo di che, alla luce dei nomi ufficiali, si aprirà la partita dei delusi e dei veleni.