Conto in banca svuotato con SIM clonate: già denunciati 4 casi a Legnano

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LEGNANO – Prime vittime a Legnano delle frodi legate alla clonazione delle SIM telefoniche con cui i cybercriminali prelevano soldi dal conto in banca, fino a svuotarlo. Il termine tecnico è “SIM Swap Scam” e sono già quattro le denunce per frode presentate al commissariato di polizia cittadino. Fatto curioso e forse non casuale, tutte le denunce sono di correntisti dello stesso istituto bancario, uno dei principali a livello nazionale. Relativamente semplice il meccanismo: come spiegano negli uffici di via Gilardelli, il truffatore porta a un negozio di telefonia i dati identificativi del titolare di una sim e di un sistema di pagamento home banking e chiede una nuova SIM dicendo ai averla persa o di aver subìto il furto del cellulare, poi la usa e fa un bonifico on line tramite il cellulare da un conto non suo.

La frode fa leva sui dati personali

Secondo l’azienda italiana Soft Strategy, specializzata in servizi professionali alle imprese, questo tipo di truffe, nate negli USA e diffuse in Italia dal 2015, sono in aumento. La SIM Swap Scam può avere effetti disastrosi: gli utenti possono vedersi sottrarre, da un giorno all’altro, anche ingenti capitali fino all’intero ammontare del conto in banca. Il boom delle frodi legate alle SIM clonate fa leva sulla sostituzione delle vecchie “chiavette” per le operazioni on line con il numero di telefono come secondo fattore di autenticazione (il cosiddetto token software). A monte di tutto c’è però la raccolta dei dati personali presenti sul web, ad esempio sui social network, e la loro appropriazione, compreso il numero di telefono. Grazie ai documenti contraffatti, si chiede e ottiene dall’operatore telefonico l’emissione di una nuova SIM e poi, dalla banca, le credenziali per accedere al conto on line. I sistemi di sicurezza sono aggirati perché la chiamata arriva dal numero registrato nei loro sistemi, che è anche il secondo fattore di autenticazione: il cybercriminale ha così accesso al conto come se ne fosse il titolare.

Ecco come accorgersi e difendersi

«Il primo sintomo che ci fa capire che la nostra SIM è stata clonata – si legge sul sito https://tecnologia.libero.it – è il fatto che non funziona più: non si collega alla rete telefonica, non fa inviare SMS, non si connette a internet. A questo punto potrebbe essere già troppo tardi. Meglio prevenire: evitare di dichiarare troppi dati personali nei propri profili on line, specialmente quelli dei social network, per impedire la raccolta automatizzata dei nostri dati. Le informazioni personali possono essere estrapolate anche da app maligne o infette e per questo dobbiamo stare molto attenti a ciò che installiamo sul nostro smartphone. Infine, almeno per i siti di maggiore importanza come quelli delle banche on line, è utile dotarsi di una chiave di sicurezza hardware per non usare il cellulare come secondo fattore di autenticazione».

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