Infermieri lombardi, eroi dimenticati dopo il Covid. «Adesso ascoltateci»

infermieri flashmob milano duomo

MILANO – Una delle professioni più colpite durante l’emergenza sanitaria. Gli infermieri hanno combattuto sul fronte per mesi, rischiando e a volte perdendo la vita. Adesso chiedono che le loro voci vengano ascoltate e organizzano un flash mob. Lunedì 15 giugno alle ore 10, il Movimento nazionale degli infermieri scenderà in piazza Duomo a Milano, in contemporanea con altre 32 città italiane.

Infermieri usa e getta

La prima richiesta è l’uscita dal comparto. «Noi infermieri siamo dei professionisti, tanto che negli anni la preparazione accademica necessaria per poter lavorare si è specializzata sempre di più», dice Francesca Zavettieri, componente del movimento. «Ma i nostri contratti non lo hanno rispecchiato. Gli infermieri sono considerati dei factotum, che devono prendersi in carico i lavori di tutti in corsia», continua. Ora il movimento chiede un contratto esclusivo.

Questo riconoscimento deve anche portare a un aumento del salario, che, nonostante le promesse del premier Conte, «è rimasto a 1400 euro mensili», denunciano sul manifesto. Quindi il movimento pretende l’abbattimento del precariato e soprattutto lo scorrimento delle graduatorie in essere. «Ci sono molti infermieri che aspettano il concorso da anni», dice Zavettieri, «e il risultato è che il personale è sempre più ridotto. Siamo costretti a fare turni improponibili».

Una manifestazione in un momento critico

E durante l’emergenza da Covid, i problemi di questa professione si sono acuiti. «Se ci fossero stati degli investimenti nella sanità e gli infermieri avessero avuto a disposizione dispositivi di protezione e per la cura dell’igiene, avremmo visto una situazione diversa».
Il movimento dice che sono stanchi dei continui soprusi e ora vuole far sentire la propria voce non per semplice critica, ma a scopo costruttivo. Ecco perché ha invitato tutti i partecipanti a non portare simboli di sindacati o partiti politici. «Noi vogliamo contribuire a trovare delle soluzioni», sostiene la componente del movimento. «Per esempio la proposta del decreto governativo di istituire degli infermieri di famiglia è valida, peccato che le regioni ancora non si siano mosse su questo fronte».
Lunedì gli operatori sanitari scenderanno in piazza, ma non hanno un’idea precisa di quante persone parteciperanno. Zavettieri assicura che si manterranno tutte le misure di sicurezza possibili: «Se vedrò la calca, sarò la prima ad andarmene».

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