«Il coprifuoco massacra gli ambulanti della notte». L’allarme di Picanhas Cube

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ARSAGO SEPRIO – Il coprifuoco ha messo in ginocchio il popolo della notte. Quando la città dorme c’è chi lavora e – in tempi normali – può anche fare affari d’oro. Come gli ambulanti, spariti dalle strade con l’entrata in vigore dell’ordinanza regionale. Perché, in strada, ora non c’è più nessuno. «La paura è che la nuova realtà della mia postazione fissa diventi un incubo. Cerchiamo di far capire alla gente che siamo operativi dalle 18 per fare un lavoro a regola d’arte, ma l’affluenza non è uguale: posso garantire che è una circostanza veramente soffocante». A raccontarlo è Marcelo Montuori, titolare del Picanhas Cube, food truck che si è da poco stabilito sul Sempione ad Arsago Seprio; il vincitore della trasmissione di Italia Uno Street Food Battle ha messo in evidenza le difficoltà che incontra, dopo gli ultimi decreti antiCovid, chi offre cibo da asporto.

Orari ridotti e fuori portata

«Secondo quanto disposto dalla Regione dopo le 21 non possiamo più fare servizio di banco. Fino alle 23 saremo disponibili su Deliveroo: abbiamo deciso di puntare su questa rete per recuperare il calo di clientela che abbiamo avuto», ha spiegato Montuori. «Ma in realtà sarebbe proprio da quell’ora in avanti che il nostro mestiere entra nel vivo. Il cambiamento forzato causato dall’emergenza rappresenta per noi una difficoltà estrema. Dobbiamo occuparci di un punto vendita fisso con tempi ridotti e fuori dalla nostra portata: è stata tagliata fuori un’incredibile fetta di mercato, e comporta lavorare al quindici-venti per cento».

Fare tutto alla lettera

Già prima, seguendo le restrizioni, a mezzanotte era necessario mandare via tanti clienti che arrivavano. «Ora è stato tutto estremizzato: il limite delle 23 significa smettere di fare somministrazione mezz’ora prima, perché devo igienizzare il food truck, preparare l’autocertificazione e fare la chiusura per essere sicuro di arrivare a casa in orario. Posso rispettare il distanziamento sociale, essere solo su Deliveroo, stare attento a non avere più persone davanti al banco e neanche intorno, insomma: fare tutto il possibile. Ma in cambio del non lavorare, del non riuscire a tener dietro alle spese, cosa ottengo? Faccio tutto alla lettera per rispettare la legge ma intanto chiedo a chi la stabilisce: alla luce miei sforzi in un momento delicato, ne state facendo altrettanti per non farmi morire di fame?»

Una tutela per gli ambulanti

Per il terzo anno consecutivo il Picanhas Cube di Marcelo e Luiz è stato inserito dalla guida del Gambero Rosso tra i migliori food truck della Lombardia. «Ho parlato con i colleghi: è assurdo che non venga protetta la categoria degli ambulanti. Siamo inseriti nella somministrazione però il settore itinerante, che già riguarda tante famiglie, negli ultimi anni ha visto nascere numerose imprese. Ed è lasciato lì, senza una speranza di sentirsi dire: “Vi tuteliamo per lo sforzo che fate”». Le dichiarazioni dei redditi parlano: «Nel 2019 la mia è stata gravosa, e nel 2020 siamo ancora qui, con le tasse dell’anno prima e a dover anticipare quelle del prossimo, in un momento nel quale non si possono avere speranze. La nostra categoria è lasciata totalmente allo sbaraglio; e devi camminare con piedi di piombo per non rischiare il ritiro della licenza a causa delle sanzioni amministrative. Così mi tagliano le gambe: chiedo una tutela, un occhio per gli ambulanti della somministrazione».

Gallarate vince a Street Food Battle con il truck di Marcelo Montuori

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