Malpensa, Brunini (Sea): «L’obiettivo è uscire dalla crisi più integri possibile»

MALPENSA – Torna a parlare Armando Brunini, amministratore delegato di Sea. In soli quattordici mesi alla guida degli aeroporti di Milano, si è trovato a gestire la sfida più grande – il Linate Bridge – e la crisi più profonda del trasporto aereo che – a causa del Coronavirus – ha portato in poche settimane alla chiusura del Forlanini e del Terminal 1 (nella foto tratta da Facebook). Non era mai accaduto prima. Malpensa è sopravvissuta all’11 settembre, al dehubbing di Alitalia, alla crisi economica del 2008, al terrorismo internazionale, al vulcano islandese. Ora è chiamata all’ennesima prova di resilienza. «La portata dell’evento disorienta», ammette Brunini. Ma non perde di vista l’obiettivo: «Salvaguardare il futuro di uno dei principali asset infrastrutturali del Paese».

Non possiamo permetterci tentennamenti

Di seguito il post integrale che Armando Brunini ha pubblicato oggi, 20 marzo, sul suo profilo Linkedin:

armando brunini seaLa mattina mi sveglio pieno di energie e provo con i colleghi a “prendere di petto” (mantenendo le distanze di sicurezza) questa dannata epidemia e le sue conseguenze, ma devo confessare che la sera, a casa, dopo aver ascoltato l’ennesimo infausto bollettino sanitario, ho un momento di cedimento. La portata dell’evento disorienta. Ma ancor di più non avere elementi per capire che società, economia e industria del trasporto aereo troveremo quando ne usciremo. In ogni caso non possiamo permetterci tentennamenti e quindi procediamo. Gli obiettivi sono chiari: garantire condizioni di massima sicurezza ai dipendenti e ai passeggeri rimasti, mitigare l’impatto economico e difendere la cassa per uscire dalla crisi più integri possibile, pronti per la ripartenza. Per fare questo è stato necessario chiudere temporaneamente Linate e il Terminal 1 di Malpensa. Decisione prontamente avallata dalle Autorità, che ringrazio. Così limitiamo i rischi di contagio e conteniamo i costi pur garantendo i servizi essenziali. Infine, abbiamo equamente distribuito i sacrifici tra tutti: azionisti, management, dipendenti, partner e fornitori, perché viaggiare compatti (ma distanziati fisicamente) sarà la chiave per salvaguardare il futuro di uno dei principali asset infrastrutturali del Paese.

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