Dalla Regione 50 milioni contro il virus. E un piano per proteggere gli anziani

Dall'alto a sinistra in senso oraraio. Attilio Fontana e gli assessori Davide Caparini, Giulio Gallera, Fabrizio Sala

MILANO – L’emergenza non accenna a rallentare, e Regione Lombardia mette in campo risorse straordinarie per fronteggiare il rischio di mandare in tilt il sistema sanitario, provato da 10 giorni di emergenza. Nella giunta di oggi, che si è riunita dopo che tutti gli assessori si sono sottoposti al tampone, in seguito alla positività scoperta dal delegato allo sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, sono stati stanziati 50 milioni di euro. Si tratta di 40 milioni per le attrezzature, tra cui i “caschi” C-PAP, macchinari per la ventilazione meccanica di chi ha problemi respiratori, che serviranno ad alleggerire i ricoveri in terapia intensiva, e 10 milioni per le assunzioni di nuovi medici.

Il punto sull’emergenza

Nei numeri forniti anche oggi, lunedì 2 marzo, dall’assessore al welfare Giulio Gallera c’è tutta la sintesi di un’emergenza che non toglie la Lombardia dalla morsa del virus. Sono 1254 i casi positivi, di cui 478 ricoverati più 127 in terapia intensiva, e 472 positivi asintomatici. Sono saliti a 38 i decessi, «tutte persone di età estremamente elevata e con patologie correlate», ma salgono a 139 anche le persone dimesse dagli ospedali e trasferite al domicilio. Tra queste, anche le prime due persone guarite provenienti dalla zona rossa.

Un piano per gli over 65

«La fascia più debole e quella che può avere le conseguenze più critiche dal contagio – sottolinea Gallera – sono gli over 65, che rappresentano il 52% dei casi positivi e il 68% delle persone in terapia intensiva». È a loro che l’assessore chiede di «stare riguardati, il più possibile a casa, e ridurre i contatti, per i prossimi 15 giorni». Ed è proprio per proteggere gli anziani che Regione Lombardia vuole mettere in campo delle misure ad hoc: l’assessore alla salute annuncia che già nella serata di oggi, lunedì 2 marzo, ha in agendo un incontro in videoconferenza con i rappresentanti dei sindaci delle ATS lombarde «per strutturare un’azione di presidio sul territorio e di accompagnamento degli anziani». La priorità oggi, per contenere la diffusione del contagio, è aiutare gli over 65, soprattutto quelli che vivono soli, ma anche le circa 9000 persone in isolamento volontario, in quanto contatti diretti dei contagiati, che devono rimanere per 14 giorni al proprio domicilio. L’obiettivo della Regione è «attivare una rete, coinvolgendo la Protezione civile e le associazioni di volontariato, sul modello dei piani caldo che si fanno in estate», per stare vicini a queste persone ed evitare che debbano lasciare le loro case.

Le terapie intensive

Un altro fronte caldo riguarda la gestione delle attività sanitarie. «Aumentare i posti letto nelle terapie intensive dedicati al coronavirus, per reggere un urto che sta crescendo» sintetizza Gallera. Già oggi sono 140 e ne arriveranno altri 50 nell’immediato, mentre si stanno liberando reparti e aree per fronteggiare l’emergenza. «Ma contiamo di usare meno posti letto nelle terapie intensive grazie all’acquisto dei caschi C-PAP» rivela l’assessore. Si tratta di macchinari all’avanguardia per l’assistenza respiratoria, che eviterebbero di collocare i casi meno gravi in terapia intensiva, spostandoli nei reparti di pneumologia. Nel frattempo domani, 3 marzo, inizierà ad essere utilizzato l’ospedale militare di Baggio, mentre Regione Lombardia ha chiesto al ministero della difesa di poter contare su medici in servizio nella sanità militare per rafforzare i propri organici.

Una buona notizia

In attesa dei risultati dei tamponi sugli assessori della giunta Fontana, è lo stesso governatore a dare una buona notizia. Riguarda le condizioni di salute della sua collaboratrice contagiata dal coronavirus: «Sta per essere dimessa dall’ospedale e ricollocata a casa sua, in isolamento». Un segnale di fiducia. Anche questo serve in questi momenti.

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