Da Varese a Strasburgo, giovani Lega alla UE: «Meno burocrazia, più territorio»

VARESE – C’è anche la delegazione della Lega Giovani della Provincia di Varese nel “gruppone” di 60 rappresentanti del movimento giovanile del Carroccio della Lombardia e del Piemonte che in questi giorni è stato in visita all’Europarlamento di Strasburgo, ospite dell’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri, eletta anche grazie al forte sostegno che aveva ricevuto dagli ex “Giovani Padani” del collegio Nord Ovest. Il coordinatore provinciale della Lega Giovani Riccardo Guzzetti si fa portavoce dell’appello alla UE: «Meno burocrazia e più attenzione al territorio».

La delegazione

Proprio nei giorni in cui al Parlamento europeo di Strasburgo è intervenuto il premier Mario Draghi, i ragazzi della Lega Giovani della Provincia di Varese erano in visita nella sede francese dell’assemblea UE, nell’ambito di una delegazione di 40 giovani provenienti dalla Lombardia e 20 dal Piemonte, accompagnati dal deputato e coordinatore nazionale del movimento giovanile Luca Toccalini. «Ringraziamo gli onorevoli Toccalini e Tovaglieri per questa preziosa opportunità e per portare sempre avanti le battaglie della Lega Giovani. Abbiamo voluto portare la nostra voce dei giovani lombardi in Europa – spiega Riccardo Guzzetti, coordinatore della Lega Giovani della Provincia di Varese – per far capire alle istituzioni europee che questa non è ancora l’Unione che vogliamo e che sono troppe le cose che non funzionano. I nostri giovani vorrebbero un’Europa con una visione più matura e meno soggetta a interessi di parte su temi importanti come l’ambiente e la sostenibilità. Vogliamo sì un’Europa attenta all’ambiente, ma non con scelte dissennate che la impoveriscano e mettano a repentaglio il futuro della nostra generazione. Per fare questo crediamo che sia fondamentale far fronte comune anche con le altre aree produttive d’Europa, come ad esempio i “4 motori”. È necessario che le istanze dei territori dove la ricchezza viene prodotta, come la nostra Lombardia, vengano ascoltare e recepite. L’Unione Europea che vogliamo ha molta meno burocratica e più politica, con istituzioni che siano realmente democratiche e non soggette a logiche di parte, troppo spesso legate agli interessi di pochi e a scapito del bene comune».

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