Dal Campo di Gallarate al Grand Hotel di Somma. I Sinti: «Trattati come terremotati»

 Tombolata sinti somma

SOMMA LOMBARDO – Prima notte al Shg Grand Hotel Milano Malpensa di Somma Lombardo per i 69 Sinti di Gallarate, sgomberati dal campo nomadi di via Lazzaretto con l’intervento delle forze iniziato lo scorso martedì. Resteranno nell’albergo al confine con Vergiate almeno per i prossimi 30 giorni, con il soggiorno pagato dall’amministrazione comunale di Gallarate.

Trattati come terremotati

Intercettati questa mattina nella hall dell’albergo, una delegazione parla volentieri con i giornalisti presenti. «Il posto è bello ma qui stiamo male: a mia zia mancava il fiato stanotte e alle cinque era già fuori in cortile a prendere aria», racconta uno di loro. «In hotel si sta bene quando vai in vacanza, ma noi non siamo in vacanza. Siamo qui come fossimo dei terremotati, ma l’unico terremoto che c’è stato a Gallarate lo ha creato il sindaco (Andrea Cassani, ndr) agendo nei nostri confronti in modo disumano. Ci hanno buttato fuori dalle nostre case, non davamo fastidio a nessuno. Una soluzione alternativa si poteva trovare. Siamo qui soltanto per i nostri figli, faceva troppo freddo fuori».
L’amministrazione comunale di Gallarate pagherà la loro permanenza a Somma per i prossimi trenta giorni. E dopo? «Il trentunesimo giorno prendo una tenda e mi piazzo in centro a Gallarate, la mia città  e della mia famiglia da oltre 150 anni. Noi non siamo stranieri, siamo italiani da generazioni. E altri sindaci, in altri posti d’Italia, hanno messo nelle condizioni i Sinti di avere dei villaggi in regola che sono dei veri gioielli. Noi questo chiediamo: rispettare le nostre tradizioni nella legalità».

Il Pd: i Sinti negli alberghi. E gli italiani?

«I Sinti negli alberghi, e agli italiani chi ci pensa?». Secondo il Partito democratico di Gallarate, così griderebbe oggi Andrea Cassani se fosse all’opposizione e il sindaco che ha mandato le famiglie del campo di via Lazzaretto in hotel fosse del Pd. «Ma il leghistissimo sindaco di Gallarate è lui, e questo parziale epilogo è una nemesi anticipata per Cassani, che ostenta sicurezza sui social affermando di aver perseguito la legalità ad ogni costo, ma si trova in realtà a dover fare i conti con un altro fallimento», si legge nella nota ufficiale diramata questa mattina. A nulla è servito passare sopra la vita di dozzine di persone, di quaranta bambini. Nessun problema è stato risolto, perché di problemi che giustificassero tutto questo spiegamento di forze e mezzi non ce n’era. La verità è che la legalità tanto sbandierata dal sindaco era solo la sottile facciata usata per nascondere la brutalità di un gesto puramente propagandistico». E ancora: «I due buffetti di papà Salvini rimarranno le uniche soddisfazioni di Cassani, ma quanto saranno costate queste soddisfazioni? Il costo umano non è misurabile, ma i denari sperperati in questa operazione sono misurabilissimi e chiederemo conto al centesimo di quanto negato dal sindaco ai gallaratesi in termini di opere e servizi: si tratta di cifre molto elevate, ben oltre quanto inizialmente preventivato e dichiarato. Ma la cosa non si ferma qui: Cassani pensava che, una volta buttate sulla strada, queste persone avrebbero dovuto provvedere a sé stesse. Saranno invece in carico al Comune ben oltre il termine di trenta giorni che il sindaco pretende di aver ‘graziosamente’ concesso. Di tutto ciò sarà chiesto conto al sindaco, alla giunta, ai personaggi che andavano a far propaganda in via Pacinotti e che ora, con una tendopoli impiantata, si guardano bene dal farsi vedere in giro, ad una maggioranza silente e troppo preoccupata di rimanere incollata alla poltrona».

Alla ricerca di una soluzione

Sul trasferimento dei 69 Sinti (di cui 38 minori) è tornato a parlare oggi anche il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria. Che dice: «Ho chiesto per lunedì un incontro urgente con il prefetto. Ribadiremo la necessità di una soluzione a breve che deve essere trovata molto prima dello scadere dei trenta giorni. La Città di Somma di fronte alle emergenze non si è mai tirata indietro, e di questo ne vado orgoglioso come sindaco. Siamo pronti a collaborare, ma ribadisco il concetto che stiamo parlando di cittadini gallaratesi a cui deve trovare una soluzione  l’amministrazione di Gallarate. Ho sentito il collega Cassani e mi ha assicurato che non si sottrarrà alle sue responsabilità».

Sinti gallarate somma – MALPENSA24