De Bernardi Martignoni: stavolta ho vinto io il derby col mio amico Simeoni

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Il commissario De Bernardi osserva e medita sulla decisione da prendere

GALLARATE – Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere comunale a Palazzo Borghi per Fratelli d’Italia ora rieletto in Provincia. Un successo, il suo, che ha spiazzato altri candidati gallaratesi, a cominciare da Aldo Simeoni, storico esponente di Forza Italia. De Bernardi Martignoni del resto non ha mai “bucato” un appuntamento elettorale. Una vera e propria macchina di voti che resiste da parecchi anni. Nel suo curriculum c’è anche l’incarico di assessore a Villa Recalcati prima della riforma Delrio.

Quanto le è mancata la Provincia in questi anni?
Devo essere sincero: non più di tanto. La cosa non facile fu ricominciare a lavorare dopo undici anni in Provincia (De Bernardi Martignoni è un tassista, ndr). Ho terminato il mio ultimo mandato pochi mesi dopo la riforma Delrio, che fu un vero colpo perché si tratto di una riforma monca che non ha chiuso la partita. Lavoravo in una Provincia che, tranne nell’ultimo anno, era un vero gioiellino, funzionava. Da quella riforma sono stato messo alla porta: ritorno per una rivalsa personale.

Lei ha conosciuto la Provincia prime della riforma, appunto. Cosa si aspetta adesso?
Mi aspetto delle leggi che intervengano di nuovo sulle Province, perché per i cittadini è lontana Milano con la Regione e ancor di più Roma con il Governo. Le Province garantivano quel contatto diretto con i cittadini, auspico quindi nuove regole per il ritorno a quel ruolo. Potremo, per il territorio variegato che costituisce Varese, essere un aiuto per tutti i Comuni e i sindaci. Non dimentichiamo il lavoro che questa Provincia ha fatto per le strade o le scuole. Mi aspetto risorse economiche e una nuova dignità che ci permetta di poter lavorare.

Che lettura dà dei risultati usciti il 31 ottobre?
La sinistra ha dato prova di essere in calo, come è successo a livello nazionale, e la destra di essere più che unita: quando lo è, stravince. Per la prossima tornata elettorale mi auguro, di meglio, che siano i cittadini a votare direttamente, e per quanto mi riguarda, di essere sostituito da qualcuno di giovane, magari da seguire nella crescita in Fratelli d’Italia.

Conosce il neo presidente Antonelli? Che rapporto ha con lui?
È una persona preparata e precisa, con capacità amministrative che ha già dimostrato a Busto Arsizio come sindaco, dove è emersa anche la sua capacità di fare squadra. Tenendo presente che in Provincia avrà a disposizione tutta l’anima della destra, farà ancora meglio.

Quale delega le piacerebbe le venisse assegnata?
Mi metto a disposizione, con la mia esperienza, di chi deciderà.

Ha portato a casa molti voti, quasi quattrocento in più, del suo collega del consiglio comunale a Gallarate Aldo Simeoni, primo dei non eletti. Un derby che ha vinto lei. Cosa ne pensa?
Tra noi, in modo benevolo, è sempre stato un derby, sia a livello comunale che provinciale. Aldo è un amico, e nelle nostre “competizioni” politiche ha sempre vinto lui, superandomi nelle preferenze. Mi spiace, ma per la prima volta ho vinto io. E per questo ringrazio soprattutto il mio partito che ha corso in modo compatto per me, sostenendomi con tutti gli amministratori, scegliendomi come portavoce. Questa è una vittoria di Fratelli d’Italia, non mia.

Una maggioranza con tantissima Lega. Secondo lei potrebbe essere un problema vista l’alleanza nazionale con il M5s?
No: qui i Cinque Stelle non si sono visti, al massimo ce n’è qualcuno in Regione. Quando a Roma si accorgeranno che con loro è impossibile governare, perché sono tutto chiacchiere e distintivo, sottoscrivo quello che hanno detto Daniela Santanché e Ignazio La Russa: saremo lì a salvare il soldato Salvini.

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