Le dimissioni di Frigoli dalla Castellanza Servizi e il silenzio del sindaco

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Nella foto Livio Frigoli e Mirella Cerini

CASTELLANZA – Cosa c’entra Enzo Jannacci con la Castellanza Servizi e Patrimonio? Ce lo chiediamo anche noi, visto che a seguito delle dimissioni di Livio Frigoli da amministratore unico della partecipata, dopo più di 24 ore, l’unica comunicazione ufficiale uscita da Palazzo Brambilla è l’annuncio dello spettacolo teatrale in ricordo del grande cantautore milanese. Non una nota ufficiale, non un saluto con tanto di ringraziamenti di rito da parte del sindaco Mirella Cerini all’amministratore che lascia. Sindaco che ha pure evitato di informare i consiglieri comunali durante il consiglio. Forse reputando le dimissioni non degne di notizia.

Sta di fatto che l’accaduto non ha lasciato indifferente qualche esponente di maggioranza, al punto che c’è già chi balena qualche addio anticipato e a sorpresa anche a Palazzo Brambilla.

Silenzio assordante

E non che dall’altra parte, quella del dimissionario, ci sia stato un atteggiamento differente. Forse, perché così dicono le gole profonde, se Frigoli parlasse verrebbe giù il finimondo. E per evitare che la breccia aperta di un rapporto di fiducia finito tra sindaco e amministratore si trasformi in voragine, Frigoli ha scelto la scusa istituzionale per eccellenza e per questo la meno credibile: “Mi sono dimesso per questioni personali”. Dopo di che si è trincerato dietro un silenzio assordante.

Tace anche il Partito democratico, socio di peso della maggioranza Partecipiamo (anche se non si vede), tenuto all’oscuro di tutto: l’ennesimo “sberlone” sui denti davanti al quale i dem non possono nemmeno dire “ahia!” per non incappare negli strali del primo cittadino. E anche in questo caso chi prova a dire qualcosa (senza esagerare) è il consigliere pd Gianni Bettoni: «Non sapevamo nulla e non conosciamo le motivazioni. Siamo sorpresi e stupiti che una persona combattiva come Frigoli abbia firmato la resa e gettato la spugna».

La trasparenza, questa sconosciuta

Non parla il sindaco, non parla Frigoli e non parlano nemmeno le opposizioni in consiglio comunale e nonostante nel corso della discussione si sia discusso di Csp. Eppure siamo davanti alle dimissioni dalla guida di una società pubblica dove al silenzio sarebbe preferibile la trasparenza. Invece pare che tutti vogliano nascondere la vicenda dietro a vetri fumé.

Forse per non mettere in piazza le vere ragioni che hanno portato alle dimissioni. E così, lontano dai microfoni, c’è chi mette sul fuoco della polemica la questione dell’ex seminario dei Camilliani, la gestione del palazzetto dello sport, ma anche più in generale la strategia di una società che, dicono anche da fuori città, avrebbe potuto fare un salto di qualità e, non si sa per quale motivo abbia rinunciato: la gestione delle case comunali di Busto Arsizio. Sul tema c’è chi racconta che la cosa si sarebbe potuta fare, ma che a frenare e riporre tutto in un cassetto sia stato il primo inquilino di Palazzo Brambilla.

Quanti problemi personali

Forse qualche risposta arriverà nei prossimi giorni. O forse c’è chi punta a chiudere in fretta il capitolo Frigoli. «Del resto – fa notare qualcuno – Castellanza ha già dimenticato l’uscita di scena di Paolo Moroni a lungo presidente della Rsa che porta il nome di suo padre. Anche lui ha motivato il suo addio con “problemi personali”. Probabilmente con questo sindaco, verrebbe da aggiungere».