Discarica a cielo aperto alle Bustecche di Varese: 30 volontari puliscono l’area

VARESE – C’era anche il telaio di una Vespa (nella foto sopra al centro) tra i rifiuti recuperati da una trentina di volontari che nella giornata di domenica 6 novembre hanno liberato dalla spazzatura l’alveo del torrente Bustecche a Varese. “Clean your backyard” il nome dell’iniziativa, giunta alla seconda edizione. Un appuntamento che diventerà fisso con una giornata di pulizia annuale organizzata nel territorio.

Discarica a cielo aperto

Il corso d’acqua, che dal colle delle Bustecche scende verso l’Olona raggiungendolo tra le località Mulini di Gurone e Folla di Malnate, è stato purtroppo usato, come accaduto a tutti i torrenti che solcano l’area urbana varesina, come una vera e propria discarica a cielo aperto (nella foto sotto il materiale recuperato). Così anche un luogo unico nel suo genere grazie alla presenza di un tratto di forra scavato nella gonfolite e facente parte del Parco di interesse sovracomunale Cintura verde sud Varese, si è trovato in condizioni ambientali tutt’altro che ottimali. A riportarlo in una condizione accettabile si sono impegnati i “Rospi”, ovvero i torrentisti della sezione del Club Alpino Italiano di Varese, con un’iniziativa organizzata assieme all’associazione ambientalista Partetuttodanoi e patrocinata dalla Federazione Speleologica Lombarda.

Trenta volontari presenti

Spiegano Antonio Premazzi e Peter Beatrice, tra gli organizzatori della giornata di pulizia: «Visto il successo dello scorso anno, quest’anno la sezione Cai Varese ha deciso di sostenere direttamente l’iniziativa inserendola nel calendario delle attività sezionali ed offrendo l’assicurazione giornaliera a tutti i partecipanti che non fossero già soci Cai». All’appello lanciato dai Rospi hanno risposto più di trenta persone, che si sono ritrovati nel parcheggio dell’Università dell’Insubria in via Monte Generoso. Oltre a una nutrita squadra del gruppo torrentistico locale si sono messi a disposizione torrentisti e speleologi dei gruppi di Gallarate, Como, Gavirate ed Erba e diversi semplici volontari a cominciare da quelli dell’associazione informale Partetuttodanoi. Proseguono gli organizzatori: «Il tratto su cui ci siamo concentrati maggiormente è lo stesso dello scorso anno, ovvero quello immediatamente a monte del tratto di forra, dove peraltro avevamo dovuto lasciare diverso materiale ancora da recuperare. Non è mancata comunque la possibilità per alcuni di scendere il canyon (nella foto sotto) recuperando dei rifiuti anche nella parte più impervia del torrente. Ci sarebbe piaciuto risalire il torrente e ripulire l’intero alveo fin dove si origina il corso d’acqua, ma il tempo a disposizione e la grande quantità di rifiuti trovata non lo hanno reso possibile».

Un paranco per trasportare i rifiuti

La presenza e l’abilità di diversi tecnici del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) ha permesso la realizzazione di un paranco (nella foto sotto) per poter veicolare all’esterno dell’alveo il materiale raccolto, a cominciare dalle numerose lamiere, dall’erpice diseppellito lo scorso anno e ridotto a pezzi per essere trasportabile e da diversi pneumatici. Tra i rifiuti scovati il più originale è sicuramente il telaio di una vespa, recuperato, non senza fatica, al termine della forra. Il materiale raccolto è stato infine trasportato fino ad un punto di raccolta segnalato all’ufficio comunale competente che si farà carico dello smaltimento. «Visto il successo dell’iniziativa – concludono gli organizzatori – prevediamo di rendere un appuntamento fisso annuale una giornata di pulizia dei luoghi a noi più cari, siano essi forre o grotte, perché purtroppo l’inciviltà e l’incuria è arrivata davvero dappertutto».