VARESE – Nelle turbolenze post elettorali della Lega, surclassata nei consensi da Fratelli d’Italia, entra in scena Bobo Maroni. Nella sua rubrica “Barbari foglianti” ospitata su Il Foglio, oggi 27 settembre, l’ex presidente della Regione Lombardia ed ex ministro dell’Interno manda un siluro al segretario Matteo Salvini. “E ora si parla di un congresso straordinario della Lega – scrive Maroni – Ci vuole. Io saprei chi eleggere come nuovo segretario. Ma, per adesso, non faccio nomi”.
Non servono spiegazioni: al “ragazzo di Lozza” non va giù la sconfitta della “sua” Lega alle urne, il 25 settembre, precipitata sotto il 9 per cento dei consensi. Non lo dice, ma le responsabilità le addebita a Salvini, col quale, in verità, si è spesso trovato in disaccordo sulla linea politica del partito che fu di Umberto Bossi e, appunto, di Maroni. Disappunto, malumore, forse anch’anche incazzatura che si sommano a quelle di molti altri autorevoli militanti del Carroccio, oltre a gran parte delle base, che chiedono un ampio confronto interno dopo i deludenti risultati elettorali. Salvini ha già fatto capire che non intende compiere passi indietro, ma la protesta è strisciante. Da Luca Zaia, fino a Paolo Grimoldi e al varesino Matteo Bianchi, per citarne alcuni, sale la richiesta di un congresso che riveda le strategia leghiste. E possibilmente insedi un nuovo segretario. Alle viste ci sono le elezioni regionali, altro decisivo banco di prova per la Lega. E Fratelli d’Italia incombe anche a Palazzo Lombardia.
Ma chi vorrebbe Maroni come nuovo segretario? Nomi non ne fa, per ora. Facile però pensare allo stesso Zaia, che da governatore del Veneto, gode di un vasto consenso. Oppure a Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia. Esponenti di primo piano, spesso in disaccordo, come Maroni, con Salvini. Dentro la Lega, la partita è aperta.