Elezioni, Radice: «Il Pd paga i tanti errori della campagna elettorale, divisi si perde»

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LEGNANO – «Il centrosinistra ha tenuto, nonostante una campagna del Pd erroneamente giocata tutta contro la destra e nonostante tante mosse sbagliate nell’ultimo mese e mezzo su cui dobbiamo riflettere per cambiare». È l’analisi del voto a Legnano nelle parole espresse oggi, martedì 27 settembre, dal sindaco, Lorenzo Radice (nella foto, al centro, con il segretario cittadino del Pd, Michele Ferrazzano, la candidata alla Camera Sara Bettinelli, il candidato al Senato Emanuele Fiano e il presidente di Anpi Legnano, Primo Minelli, durante la campagna elettorale).

«Eppure a Legnano la destra non sfonda»

Il sindaco arancione non attribuisce la piena vittoria al centrodestra: «Certamente – argomenta – per chi si oppone alla destra è una sconfitta e da qui ripartiamo per fare gli auguri di buon lavoro a chi ora deve portare il Paese rapidamente fuori da una situazione che, da sindaco, ogni giorno mi viene incontro chiedendo aiuto subito. Eppure, guardando a Legnano, in un territorio storicamente difficile per il centrosinistra, come è il nostro, la destra non sfonda. Guardando i totali rispetto alle elezioni amministrative di 2 anni fa, non si è mosso praticamente nulla tra i 2 blocchi destra (47% con la Lega che dal 26% del 2020 passa all’11% e cede voti a Fdi) e centrosinistra (40-49% a seconda di chi includiamo con Pd al 20% e Azione-Italia Viva all’11,5%)».

L’autogol della lettera “antifascista”

Poi, l’autocritica. «Chi mi conosce sa che penso che il Pd deve riprendere a parlare delle proprie idee e di quello che fa, a partire dalle migliaia di sindaci “di prossimità”, dai volontari, assessori, consiglieri che stanno ogni giorno accanto alla gente reale, con i loro problemi quotidiani e concreti. E quindi può anche capire perché certe lettere partite nei giorni scorsi non mi appartengono». L’ultimo riferimento è alla lettera recapitata a tutti i cittadini e firmata da Radice, come da altri sindaci delle maggiori città del collegio elettorale (da Rho a Sesto San Giovanni), risultata un prodotto della macchina elettorale di Fiano fatto sottoscrivere “a scatola chiusa” dai sindaci.

Prima di Radice anche il sindaco di Rho, Andrea Orlandi, aveva preso seccamente le distanze dalla lettera attribuitagli nella sua città, che riduceva le elezioni nell’Alto Milanese a un “testa o croce” per il Senato tra l’antifascista Fiano e la candidata del centrodestra Isabella Rauti, presentata come “figlia del leader del neofascismo”. Un autogol, alla resa dei conti, per il centrosinistra.

«Ottenuto il massimo possibile»

«Quando il centrosinistra si unisce e include – conclude Radice – se la gioca, e vince; quando si divide perde. La nostra gente vuole proposte concrete, non litigi e divisioni. A questo giro mi accontento così: era il massimo che si potesse ottenere. Grazie a tutti per lo sforzo messo in campo in questa campagna elettorale difficile, alquanto folle, e “in direzione ostinata e contraria”. Grazie alla candidata del nostro territorio, la sindaca Sara Bettinelli, per averci messo la faccia, a tutto il personale comunale, delle forze dell’ordine e della protezione civile per aver fatto girare perfettamente la macchina organizzativa».

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