easyJet: «Non voleremo in Italia se resta il distanziamento a bordo»

easyjet distanziamento a bordo

MALPENSA – Il ritorno a Malpensa di easyJet è fissato per il 15 giugno. Ma a una condizione: l’Enac entro quella data deve eliminare l’obbligo di distanziamento a bordo che costringe le compagnie a riempire gli aerei al di sotto del 40 per cento della effettiva capienza. «In caso contrario saremo costretti a volare altrove», dice il Ceo Johan Lundgren.

Il distanziamento a bordo

In un’intervista rilasciata al Corriere, il numero uno di easyJet è stato fin troppo chiaro. «E’ impossibile per le compagnie operare potendo vendere soltanto un terzo dei sedili». Per questo motivo si aspetta che, anche in Italia, l’obbligo di distanziamento a bordo finisca entro la metà di giugno, così come sostengono le evidenze mediche di Easa e Icao. In caso contrario «non voleremo da voi». Ma avverte: «Sarebbe dannoso per la ripresa: il Paese rischia di restare indietro».

Easyjet Ceo Johan Lundgren

La ripresa a Malpensa

Il ritorno di easyJet al Terminal 2, prima base del SudEuropa con circa 900 dipendenti e oltre 60 destinazioni servite, è previsto per il 15 giugno con un numero ridotto di rotte. Si comincia con i voli domestici dalla brughiera su Palermo, Catania, Bari, Napoli, Lamezia Terme, Cagliari e Olbia. Nel frattempo, dallo scorso 6 maggio è di nuovo operativo anche il training centre di Lonate Pozzolo, dove i piloti della compagnia britannica hanno ripreso le attività di addestramento.

Brunini (Sea): «Il distanziamento sugli aerei non può durare a lungo»

easyjet distanziamento a bordo – MALPENSA24