Ecco perché i Pronto Soccorso sono in crisi. Come a Legnano

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LEGNANO – Il progressivo depotenziamento dell’assistenza ospedaliera del nostro Paese si sente ed è nei numeri. In soli 10 anni (2010-2019) gli istituti di cura sono diminuiti da 1.165 a 1.054, abbiamo perso 25.000 posti letto di degenza ordinaria, passando da 215.000 a 190.000. Il non finanziamento della sanità ha raggiunto i 37 miliardi e il settore ospedaliero è stato quello più colpito dai tagli.

Anni di tagli e dimissioni anticipate

L’attuale crisi dei Pronto Soccorso non è altro che il risultato di anni di progressivo depotenziamento, che ha portato il sistema ospedaliero in affanno. È evidente che i PS e la medicina d’urgenza sono in grave difficoltà, come che gli ospedali sono diventati, loro malgrado, un’emergenza nell’emergenza. Le condizioni in cui versano i Pronto Soccorso sono diventate insostenibili, soprattutto per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. La criticità legata agli organici viene amplificata dai carichi di lavoro causati dal sovraffollamento.

Il lavoro nei Pronto Soccorso è caratterizzato da stress psicofisico dovuto a numerosi turni di lavoro, salti di riposo e al continuo rapporto con l’utenza che deve necessariamente essere affrontato nel migliore dei modi. Per i medici, gli Infermieri e gli OSS che vivono i loro turni senza limiti è diventata dura. La burocrazia asfissiante, lo svilimento di un ruolo che una volta era professionale e oggi è diventato un banale fattore di produzione, la crescita dei rischi in assenza di una valorizzazione economica adeguata, sono tutti fattori che hanno provocato e stanno provocando una serie di dimissioni anticipate.

Via il numero chiuso all’università

Ci sono difficoltà nel reperire professionisti sul mercato, le università non sfornano abbastanza infermieri; dovremmo lavorare tutti in un’unica direzione per togliere definitivamente il numero chiuso all’ingresso delle università. Molti infermieri neolaureati prendono altri percorsi lavorativi, in altre regioni italiane, nel privato o fuori dal territorio nazionale. Di questo passo ci ritroveremo con un corpo di professionisti della sanità non rigenerato. La soluzione possiamo ricercarla creando opportunità di lavoro attraenti, non ultima l’opportunità economica. I contratti di lavoro nazionali non sono più sufficienti ed è necessario un intervento integrativo di spessore da parte regionale.

Personale all’osso, l’Amministrazione ci incontri

Analizzando la situazione in Asst Ovest Milanese, la direzione aziendale subisce le problematiche fin qui esposte. Il personale del Pronto Soccorso di Legnano è numericamente ridotto all’osso, abbattuto e stremato, mentre gli accessi tornano a salire e hanno ormai raggiunto i ritmi pre Covid. Di pari passo aumentano i contagi fra gli stessi operatori che aggravano ancora di più la situazione.

Le direttive regionali sono state recepite nel nuovo Piano organizzativo aziendale strategico (Poas 2022-2024), arrivando a sviluppare nel prossimo futuro al “Punto di primo intervento” di Abbiategrasso l’apertura continua (h 24). Qui nascono altre perplessità. Come verranno sviluppati i turni di lavoro? Con quale personale? Come verranno trattati gli accessi? Quale tipo di organizzazione e collaborazione con i servizi interni? Il Pronto Soccorso di Magenta (già in sovraccarico) quale tipo di supporto potrà dare?

Questa è la vera sfida che la nostra organizzazione sindacale vuole affrontare e risolvere. Noi non siamo contrari alle riorganizzazioni dei servizi, perché crediamo che le ristrutturazioni siano frutto di azioni volte al miglioramento della risposta sociosanitaria nel territorio; ma nel contempo la nostra organizzazione sindacale crede che lo sviluppo di questo percorso deve essere accompagnato da un corpo di professionisti della sanità numericamente adeguato, preparato e ben retribuito. Per affrontare tali problematiche, suggerire e concordare le opportune soluzioni e ottenere pronte risposte in merito, la nostra organizzazione ha chiesto un incontro urgente all’Amministrazione.

Sergio Tabaglio

Segreteria Csa Regioni Autonomie Locali-Dipartimento Sanità/Varese Altomilanese

Aderente Cisal

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