Elezioni Cardano, anche i Pratiani nel fronte moderato. Ora manca solo il Pd

Elezioni Cardano pratiani comune

CARDANO AL CAMPO – I civici di Cardanoincomune, Forza Italia e ora anche i pratiani che si erano accasati in Liberi e uguali dopo la scissione con l’attuale maggioranza (Pd e A Sinistra) perché, a detta loro, «ha tradito il testamento politico di Laura». Sta diventando una vera e propria corrazzata il fronte moderato in fase di costituzione come inedito laboratorio politico a Cardano al Campo. Adesso manca soltanto il Partito democratico, in perenne indecisione da mesi sulla strada da intraprendere in vista delle elezioni Amministrative del prossimo 26 maggio. Ma il tempo sta per scadere.

Il testimone di Laura

Pino Poliseno, marito di Laura Prati, già quattro anni fa prese le distanze dall’attuale centrosinistra al governo della città. «Chiedo scusa a tutti coloro a cui ho chiesto di votare per persone che credevo si sarebbero impegnate, con la stessa forza, passione e determinazione di Laura  a mantenere in vita, ancora per un solo mandato, la sua giunta, le sue idee e i suoi sogni», scrisse in una lettera aperta. Secondo lui la maggioranza di Cardano Vive, «proposta ai cardanesi come continuità dell’azione politica e amministrativa di Laura non esiste più, si è persa definitivamente nei meandri della solita politica». Lo seguirono in molti, tra cui gli ex amministratori Enrico Pozzi, Vincenzo Pettinato e Fabrizio Sala (tutti e tre confluiti in Leu), il consigliere comunale del Gruppo misto Nicola Del Vecchio e naturalmente il figlio della sindaca, Massimo Poliseno, insieme ad altri giovani da presentare come volti nuovi della politica cardanese. Come spiega Pozzi, questo gruppo ha dato la propria disponibilità a lasciare da parte simboli e ideologie per entrare a far parte del grande fronte moderato che si sta costituendo attorno a Cardanoincomune e in particolare attorno alla figura di Sergio Biganzoli che dovrebbe essere il candidato sindaco. Il condizionale è d’obbligo perché al momento sulla sua candidatura non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma soltanto indiscrezioni mai smentite.

Ora manca il Pd

Per completare il tassello ora manca il Partito democratico. Il nuovo segretario, Massimiliano Zocchi, da ormai quattro mesi tentenna e non riesce a trovare una sintesi tra le due anime del partito. Da una parte c’è chi giudica un suicidio continuare la collaborazione con A Sinistra (Rifondazione comunista e altri) sia per opportunità politica – più banalmente numeri – sia perché gli alleati nell’ultimo lustro hanno minato (e non poco) il percorso amministrativo della giunta di Angelo Bellora a suon di veti e bastoni in mezzo alle ruote. Dall’altra c’è chi, pur in un contesto civico, non ha la stessa disinibizione di Leu a scendere a patti con Forza Italia. E poi c’è il nodo relativo all’attuale sindaco, che pubblicamente ha già dato la propria disponibilità per un secondo mandato. Che ruolo dovrà avere Bellora nel futuro assetto politico? Sono questi i rompicapi da cui è afflitto Zocchi, chiamato ora a risolverli per non perdere il treno giusto (qualunque esso sia) e anche la faccia. A 80 giorni dal voto, il tempo dell’indecisione per il Pd è ormai scaduto.

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