Emergenza scuole paritarie e private: Busto inizia a metterci una pezza

BUSTO ARSIZIO – Ossigeno alle scuole materne paritarie: l’amministrazione comunale anticipa i fondi già messi a bilancio, oltre 130mila euro di saldo che gli istituti avrebbero dovuto ricevere nei prossimi mesi, finito l’anno scolastico. È il primo step di una manovra a tutela delle scuole dell’infanzia e degli asili nido non pubblici, che verrà messa in campo con la prossima variazione di bilancio e che prevede lo stanziamento di 500mila euro di contributi straordinari per il sostegno agli istituti paritari e privati che dopo tre mesi di lockdown rischiano seriamente di non riuscire a riaprire i battenti a settembre. «Quella educativa è l’emergenza numero uno, più sottovalutata e sottostimata da tutte le forze di governo» afferma l’assessore all’educazione Gigi Farioli, impegnato in questi giorni anche su un altro fronte caldissimo, quello dell’organizzazione dei centri estivi per i minori, che dal 15 giugno potranno offrire un servizio fondamentale alle famiglie con figli.

Liquidità immediata

Nella seduta di lunedì 25 maggio, la giunta ha deliberato di «anticipare il contributo economico dell’anno scolastico 2019/2020 nella misura del 99%, in deroga a quanto stabilito nella convenzione» con le scuole paritarie, per poter «garantire loro la necessaria liquidità per far fronte alla situazione emergenziale». Il provvedimento, proposto dall’assessore Farioli, destinerà fondi immediati ai dieci istituti paritari convenzionati (di cui nove parrocchiali), liquidità anticipata rispetto a quanto già pattuito con il Comune, che versa ogni anno 133 euro per ogni bambino iscritto. Si tratta di circa 137mila euro, gran parte dell’ultima tranche del finanziamento da 924mila euro dovuti per il 2020 in base alla convenzione delle scuole materne siglata nell’estate del 2019.

Il prossimo step

Una prima boccata d’ossigeno, in attesa di quella che Palazzo Gilardoni intende mettere in campo con la prossima variazione di bilancio: un fondo da 500mila euro di contributi straordinari a sostegno delle materne paritarie convenzionate (circa 300mila euro) e degli asili nido privati (200mila euro), questi ultimi in particolare ancora all’asciutto di aiuti mentre hanno congelato il pagamento delle rette da parte delle famiglie, sulla scorta di quanto già disposto dal Comune per le scuole dell’infanzia e i nidi di sua diretta competenza. Misure, sottolinea Gigi Farioli, «innanzitutto a tutela delle famiglie», per far sì che a settembre possa esserci davvero una ripartenza. Perché, con gli aiuti statali che latitano sul fronte dell’educazione non pubblica, il rischio che qualche istituto possa non farcela a riaprire è drammaticamente concreto.

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