Canegrate, esaudite più di 400 richieste di sostegno a domicilio durante l’emergenza

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CANEGRATE – In quasi cinque mesi sono state 419 le richieste pervenute al servizio di sostegno alla domiciliarità attivato dall’Amministrazione comunale di Canegrate per l’emergenza sanitaria. I numeri del servizio, avviato il 9 marzo e concluso il 31 luglio, sono stati resi noti oggi, martedì 15 settembre. La maggior parte delle richieste di sostegno ha riguardato la spesa alimentare (234), ma sono stati svolti servizi anche in farmacia (54), studi medici, ospedale, veterinario, banca e poste; sono stati consegnati pacchi viveri, mascherine, biancheria e pure compiti scolastici. I servizi sono stati in tutto 338 (in un servizio sono state talvolta svolte più commissioni) ad opera di Auser (139), un ausiliario socio assistenziale (Asa) del Comune (72), una volontaria del servizio civile (110) e Croce Rossa Italiana (17).

Il Comune: «Un aiuto concreto dalla spesa ai compiti»

«L’obiettivo – commenta l’Amministrazione del sindaco Roberto Colombo – era dare un aiuto concreto alle persone sole anziane e/o fragili per le attività della vita quotidiana da svolgere all’esterno, durante il periodo di lockdown, quando era vivamente consigliato (o imposto) di non uscire dalla propria abitazione. Il servizio è stato possibile grazie alla collaborazione di più attori: l’ufficio Servizi sociali, che ha coordinato tutto il servizio e che ha effettuato interventi tramite una dipendente comunale e la volontaria del servizio civile, avvalendosi anche del supporto della Polizia Locale; l’associazione Auser Volontari di Canegrate, che da subito e senza soluzione di continuità ha messo a disposizione la sua organizzazione e i suoi volontari e ha coordinato anche i nuovi volontari che si sono presentati spontaneamente; e la Croce Rossa Italiana, che si è occupata delle situazioni più complesse dal punto di vista sanitario».

Servizio ancora disponibile per chi ha bisogno

Le richieste sono state elevate nei mesi di marzo, aprile e maggio, in coincidenza con il periodo di lockdown. Con il progressivo ritorno alla nuova normalità le necessità sono nettamente diminuite, ragione per cui il servizio è stato sospeso. «Ciò non significa – precisa il Comune – che chi ha necessità particolari sarà lasciato solo: è possibile comunque rivolgersi sia all’ufficio Servizi sociali che all’Auser, presso cui è ancora attivo anche il servizio di supporto psicologico. Ringraziamo tutti coloro (personale comunale, associazioni, volontari) che hanno reso possibile il servizio di sostegno a domicilio, perché nessuno si salva da solo».

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