Esposto in Procura a Busto: «Indagare sulla responsabilità dell’incendio Accam»

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BUSTO ARSIZIO – Un’indagine per verificare «la responsabilità dell’incendio e il pieno rispetto di tutte le prescrizioni dettate nell’Autorizzazione Integrata Ambientale per garantire la sicurezza dell’impianto e per prevenire inquinamenti pericolosi per la salute e l’ambiente». È quanto chiedono Alessandro Colombo, membro del direttivo del comitato No Accam, e Franco Brumana, consigliere comunale legnanese del Movimento dei Cittadini, nell’esposto depositato oggi, giovedì 21 aprile, alla Procura di Busto Arsizio in seguito all’incendio dell’11 aprile all’inceneritore Accam di Borsano ora gestito da Neutalia.

Colombo e Brumana: «Inceneritore insicuro ma attivo»

L’incendio, si legge nell’esposto, «ha fortemente allarmato la popolazione per la possibile diffusione nel territorio di sostanze potenzialmente nocive per la salute e per l’ambiente. Tra l’altro si tratta del secondo incendio a distanza di poco più di due anni da quello che coinvolse una delle due linee dell’inceneritore ex Accam. L’Arpa ha dichiarato che l’incendio si è innescato nel corso della triturazione di gomme, di materassi e di altri rifiuti ingombranti stoccati nel piazzale dell’inceneritore. Neutalia, nel suo comunicato emesso dopo l’incendio, ha affermato che aveva stanziato 450.000 euro per realizzare nel 2022 le opere di messa in sicurezza delle operazioni di stoccaggio e di triturazione dei rifiuti. Ha quindi confessato che in questo momento l’inceneritore non è in condizioni di sicurezza, ma ciò nonostante prosegue la sua attività».

Raccolte a sostegno quasi 600 firme

Per questa ragione, i sottoscrittori dell’esposto chiedono alla Procura della Repubblica l’apertura di un’indagine, ma anche che venga sospesa l’attività di incenerimento «mediante un sequestro sino al momento in cui venga accertato l’adempimento degli obblighi di sicurezza e di prevenzione dagli incidenti e dagli inquinamenti».

A sostegno dell’esposto, il comitato “No Inceneritore di Busto Arsizio” ha raccolto tra sabato 16 e martedì 19 ben 571 sottoscrizioni solo tramite contatti personali e nonostante le festività pasquali; la raccolta di sottoscrizioni proseguirà dopo il deposito dell’esposto. «L’insperato numero di firme e la facilità della loro raccolta – commentano i firmatari dell’atto – rivelano quanto la questione dell’inceneritore sia sentita dall’opinione pubblica». Fra gli allegati all’esposto, anche alcuni articoli di Malpensa24 sui fatti in esso citati.

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