Fagnano, il consiglio chiarirà il mistero della chiave e il futuro dell’assessore

fagnano cateli bossi

FAGNANO OLONA – La sensazione è che servirà un consiglio. Anzi, il consiglio. Quello di lunedì 16 settembre, quando il nodo Bossi, in un modo o nell’altro, verrà al pettine. Portato dalle minoranze con un’interrogazione, quella relativa alla visita vietata alla torre del Castello, che potrebbe aprire un acceso dibattito. E serve anche una chiave. Di lettura, per capire la situazione, ma anche per aprire sia l’ingresso che porta appunto alla torre, sia la porta su possibili nuovi scenari di una giunta che, dicono in maniera unanime da più parti, Lega compresa, necessita di una revisione e messa a punto. Insomma, il caso del ventilato cambio di un assessore (forse due) non si risolverà prima della ripresa dei lavori consiliari. Come forse era nei programmi, non solo del sindaco Catelli.

Venite gente, venite

Le previsioni dicono che il prossimo sarà un consiglio comunale piuttosto affollato. Del resto in paese, da giorni, girano moltissime voci. Tante, tutte da appurare e verificare. Ma girano. Tanto che hanno creato curiosità e attesa anche in chi di solito segue le vicende amministrative di striscio. Insomma, l’atmosfera al Castello, ma anche nei partiti di maggioranza, è elettrica. E il polverone sollevato dalla visita proibita, ma anche dal dibattito politico che sta tenendo banco tra chi auspica un cambio e chi invece propende per l’andare avanti così, non ha certo contribuito a sgonfiare la situazione. Sono in tanti che vogliono capire quale sarà la posizione del Carroccio di Fagnano: se, come assicurano i militanti, “compatta” dalla parte del sindaco o “coperta” a difesa dell’assessore Fausto Bossi e a tutela di una pace politica (solo di facciata) nel partito. Ma non solo. C’è anche chi è curioso di vedere come si muoverà Forza Italia nell’intero contesto. Poiché è vero che al momento nel mirino della critica politica c’è un assessore della Lega, ma non è detto che il “fuoco” delle opposizioni risparmi gli azzurri in giunta.

La chiave che apre tutte le porte

Nel frattempo la visita estiva alla torre del Castello si è arricchita di un nuovo mistero: quale chiave è stata utilizzata per aprire l’ufficio del sindaco Catelli dal quale, dicono i conoscitori della fortezza, si deve passare quando gli uffici comunali sono chiusi per salire alla torre? I ben informati dicono che una copia della chiave si trovava nella sede della Pro loco. Motivo? Anni fa, prima ancora del divieto, venivano infatti organizzate salite alla torre. Poi l’accesso è stato negato, ma la chiave è sempre rimasta lì, tranquilla, quasi dimenticata e senza più venir utilizzata.

E ancora: nel caso in cui sia stata utilizzata la copia della Pro loco, chi l’ha prelevata dalla sede, chiusa, la sera della visita guidata, visto che l’associazione non era parte dell’iniziativa? Interrogativi che forse solo Fausto Bossi potrà chiarire, come del resto l’intera cornice di una vicenda che, di fatto, ha aperto il caso e fatto discutere tutta l’estate. A ogni modo pare infine che l’esemplare di chiave che la Pro loco teneva in sede da anni (senza averlo mai più utilizzato da quando l’ascesa alla torretta è stata interdetta) sia stato riconsegnato al sindaco da qualche settimana.

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