Fagnano, i dubbi delle minoranze sul bilancio e sul trasloco di Geasc

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FAGNANO OLONA – «Sappiamo che l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio le economie di tutto il mondo, e chiaramente anche quelle comunali, ma purtroppo l’amministrazione di Fagnano Olona ha dimostrato di non saper prendere delle scelte forti e di non essere disposti al dialogo». Questa la critica che i consiglieri di minoranza Marco Baroffio, di Siamo Fagnano, Paolo Carlesso di Fagnano Bene Comune e Walter Lomi del Movimento 5 stelle, nei confronti del bilancio di previsione approvato dall’amministrazione Catelli durante lo scorso consiglio comunale.

Non usiamo il Covid come pretesto

Da quando, ormai quasi un anno fa, è scoppiata l’emergenza da coronavirus a tutti divenne chiaro che le conseguenze non sarebbero state solo sanitarie, ma anche finanziarie. «Il Covid ha dissestato l’economia mondiale, e di riflesso incide, o inciderà anche sui bilanci delle amministrazioni locali», ammettono dai banchi dell’opposizione di Fagnano. «Tuttavia, questo non deve essere un’attenuante per le scelte che si devono compiere, anzi è necessario fare scelte forti, ma per non commettere errori occorre essere preparati e predisposti anche al dialogo e all’ascolto con tutti. Purtroppo niente di tutto questo si è visto finora».

In primis i consiglieri se la prendono con la sezione delle entrate, in particolare riferendosi all’Imu per gli anni 2015-2016 pari a 953 mila euro, a fronte dei 300 mila dello scorso anno. «Crediamo fortemente nell’equità fiscale, ma la cifra di questo anno risulta enorme se confrontata con gli anni precedenti. La ditta esterna che è stata incaricata del recupero crediti si muove in assenza di una base di dati certa, dato che il lavoro di schedatura e verifica degli immobili è praticamente fermo da due anni a questa parte».

Troppe spese

Dall’altro lato anche le spese lasciano a desiderare secondo la minoranza, che si concentra su tre punti fondamentali. Il primo è l‘assunzione di due operai part-time che va ad aumentare la spesa corrente del Comune, «e viene fatta nonostante si siano dati incarichi a ditte esterne per le manutenzioni e si possa organizzare parte di questo lavoro con il reddito di cittadinanza o con il pane e lavoro». Nel bilancio compaiono poi 20 mila euro per l’acquisto di un furgone e 3 mila per l’acquisto degli utensili, «inoltre, seppur l’amministrazione non sappia ancora dove andranno questi due operai, prevede di impiegare una parte dei 35 mila euro stanziati per le manutenzioni per allestire il necessario magazzino, bagno e spogliatoio».

L’incertezza su Geasc

La seconda spesa è quella degli spostamenti di Geasc e della stazione dei vigili. «Anche in questo caso non si è ancora capito dove andrà Geasc e per tanto non si è ancora capito quale sarà la spesa totale degli spostamenti, infatti nonostante l’amministrazione sostenga che gli spostamenti verranno fatti in tempi rapidi, nei bilanci di Geasc e del Comune non compare alcuna cifra se si escludono gli 80 mila euro di lavori da compiersi nella sede di vicolo Sereni per adattarla alle esigenze della Polizia Locale. Cifra che comunque sarà a carico dei contribuenti», attaccano.

Infine, nel 2022 si prevede un investimento di 949 mila euro per la ristrutturazione della Colonia elioterapica. «Riguardo questo punto non possiamo non notare dei piccoli miglioramenti: la riduzione di spesa rispetto al progetto dell’anno scorso, di 1 milione e 450 mila euro, che fu bocciato dalla soprintendenza e il fatto che finalmente a distanza di un anno l’amministrazione abbia riconosciuto che quello fosse un progetto sbagliato».

Quando ci costerà Geasc?

Se alcune spese sembravo eccessive per la minoranza, altre cifre sembrano mancare. «Al momento non sappiamo ancora a quanto ammonta la cifra per gli spostamenti che l’amministrazione intende operare tra Geasc, stazione Polizia locale e forse Ats e riteniamo che nel bilancio di previsione del prossimo triennio andasse quantomeno stimata, anche per valutare la correttezza economica di tali scelte e la fattibilità dal punto di vista finanziario. Nulla è stato fatto e l’amministrazione procede senza un progetto e senza ancora aver chiarito nulla».

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