Fagnano, il sindaco: «Lega e Forza Italia non hanno rispetto di chi vuole investire»

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FAGNANO OLONA – «Del progetto del capannone se ne parla da luglio, è passato in due Commissioni, la Provincia ha già espresso parere favorevole e apprezzato le opere di mitigazione. E a fronte di un imprenditore di Fagnano, che decide di restare nel suo paese e continuare a investire, la maggioranza della maggioranza non è d’accordo. E così, per colpa dello scetticismo di Lega e Forza Italia sull’operazione, potrebbe anche esserci il rischio che l’imprenditore vada da un’altra parte. Bene, questa non è la mia idea di futuro». E’ durissima la reazione del sindaco Elena Catelli, dopo che sul progetto, di quella tutti ormai chiamano “la torre”, sono trapelate dal Castello i malumori interni a Più Fagnano. Parole dure, dove tra le righe, il primo cittadino fa ben capire che la sua posizione è ben diversa da quella di due dei tre partiti che la sostengono.

Il progetto non è sconosiuto

Del progetto di realizzazione di un nuovo capannone in via Fratelli Cervi, dice il sindaco «se ne parla da luglio». E non è stato un parlare tanto per farlo, poiché Elena Catelli precisa che la questione è stata affrontata «in due commissioni, Urbanistica e Paesaggio. A settembre poi è passato in giunta per l’esclusione della Vas (votato da tutti). Gli enti preposti hanno escluso la Vas. E tra l’altro la Provincia, nel suo parere, sul progetto si è espressa positivamente in termini urbanistici apprezzandone le opere di mitigazione ambientale a fronte di un’altezza importante di 25 metri, imprescindibile, lo ricordo, per la produzione stessa».

Il bubbone

«E ora che dobbiamo andare in consiglio comunale per i due passaggi di adozione e approvazione si sollevano questioni sull’altezza, l’impatto, il cambiamento di ubicazione su un altro terreno nell’area industriale. Non considerando tra l’altro che tra i due step c’è tutto il tempo per chiunque, due mesi, di presentare osservazioni sul piano stesso», prosegue il sindaco che a questo punto picchia duro: «Lo dico in maniera schietta: non si ha rispetto del lavoro e delle prospettive di investimento di un imprenditore, che ha pensato di restare a Fagnano, nella sua Fagnano, con una richiesta puntuale di Variante al Comune. Il Comune, a sua volta, nel rispetto delle regole e della qualità del paesaggio urbani, ha adottato tutti gli strumenti urbanistici a disposizione nell’ambito di una procedura precisa e lunga e complessa per cui ci siamo avvalsi anche della consulenza di un avvocato esperto proprio per non commettere errori».

Le compensazioni: la colonia

«Siamo arrivati a una trattativa nell’ambito delle opere extra – continua Catelli – unendo monetizzazioni e oneri e il cosiddetto valore catturato, di 455 mila euro (oltre a 70 mila euro per le opere da realizzare sul sito) da destinare completamente alla ristrutturazione della ex colonia, con importi ben più alti visto che i lavori sarebbero stati a carico del privato in base alle indicazioni del Comune. Ma a noi, o meglio alla maggioranza della maggioranza di centrodestra, non sta bene. C’è molto da riflettere, soprattutto mettendo le basi perché un imprenditore fagnanese, a fronte di un progetto qualitativamente raro, di un’apertura a un investimento non facile come quello della colonia, scelga di andarsene dal suo paese perché Lega e Forza Italia sono scettici sull’operazione. Oggi, nel 2021, quando in tanti chiudono, c’è crisi, si parla di perdite e non di crescita, noi facciamo il contrario e mettiamo nelle condizioni chi investe di fare altre scelte e puntare su altri territori. Perché è questo il rischio, direi più che concreto. Bene, non è questa la mia idea del futuro anche prossimo. E forse non lo dovrebbe essere per chi crede, o dovrebbe credere più di altri, nei valori dell’imprenditoria, del fare e del crescere».

Un altro quarantotto

Quella del sindaco è una fiammata. Che mette in piazza l’ennesimo quarantotto di una maggioranza che prova ogni volta a fare quadrato, ma vien fuori spesso sghemba. E lo fa su un progetto che non è esattamente la realizzazione di un marciapiede o la posa di un po’ di catrame per tappare le buche di una strada. Bensì un’opera che mette in gioco Urbanistica, Lavori pubblici, ma anche temi di grande attualità quale il lavoro, l’economia. In due parole: la visione dello sviluppo del paese. Rispetto alla quale emergono, oltre che vedute differenti (quando in realtà dovrebbero essere condivise almeno in maggioranza) anche opposte visioni sulla comunicazione e sul come sono andate le cose.

Insomma, dalla parole del sindaco si evince che il capannone è stato oggetto di discussione in due commissioni e perfino in giunta, con tanto di votazione. E se davvero è andata così vien spontaneo chiedersi con quale cognizione di causa i presenti hanno votato e discusso. A meno che, qualcuno a quelle commissioni non c’era (e non è stato informato) o se c’era, forse dormiva. In entrambi i casi, comunque ci sarebbe di che riflettere. Dentro la maggioranza. Dando per scontato che al Castello ci sia davvero una (e una sola) maggioranza.

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