Fagnano, scambio di sedi tra polizia locale e Geasc. L’idea non convince nessuno

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FAGNANO OLONA – Un trasloco che desta molte perplessità: in maggioranza, dove a dissentire è Forza Italia, che però fa ciò che meglio le riesce in questo momento, ovvero “il pesce in barile”, e tra le opposizioni che, in attesa di una relazione tecnica degli uffici, annunciata e non ancora arrivata, escono allo scoperto.
A buttare la biglia nel flipper è il consigliere di Fagnano Bene Comune Paolo Carlesso che, oltre a bocciare lo spostamento sotto il profilo della logica, lo affossa anche dal punto di vista economico: «Per molti aspetti rischia di diventare un bagno di sangue. Ed è l’ennesima dimostrazione di come questa amministrazione non abbia capacità amministrativa e progettuale».

Traslocando

Carlesso ha spiegato in due righe che l’attuale sede di Geasc, quando era ormai un rudere, «è stata recuperata durante l’amministrazione Simonelli, che ha investito 135 mila euro, e dopo che l’amministrazione di centrodestra non era riuscita a portare a termine il cantiere. Ora, se davvero l’amministrazione Catelli porterà la polizia locale dove oggi c’è la partecipata, dovrà investire soldi ed eseguire una serie di opere: dagli spogliatoi alla realizzazione di nuovi bagni, alla modifica degli impianti e alla costruzione di un deposito armeria. Stesso discorso per la sede della polizia locale, che non ha spazi per ospitare Geasc: non vi è lo spazio per archivi, per sala d’aspetto e per gli uffici dei colloqui».

Per Carlesso «questo è l’ennesimo annuncio di un progetto dell’amministrazione Catelli, come lo è stato il progetto di ristrutturazione della Colonia Elioterapica bocciato dalla soprintendenza, che si è rivelato l’ennesima perdita di tempo nella direzione sbagliata». Il consigliere ha chiuso con la provocazione politica: «Sarebbe interessante sapere qual è l’apporto progettuale degli assessori. Anche perché questa giunta ha spacchettato le deleghe al punto che ora ci sono quattro assessori per fare ciò che ai tempi di Simonelli veniva seguito da due componenti di giunta. Ovvero abbiamo un assessorato solo per Politiche Giovanili, Biblioteca, Eventi, Sport e tempo libero, tra l’altro “utilissimo” in periodo Covid, dove è vietato fare tutto. O forse no, potrei venire smentito dalle tante iniziative che sono state organizzate, ma di cui nessuno si è accorto. Per non parlare dell’assessorato alle “piccole Manutenzioni”, all’Ambiente e al Commercio: ecco, che cosa si è fatto?».

I berluscones “in barile”

Il giro di valzer che potrebbe interessare partecipata e polizia locale è un boccone indigesto anche per Forza Italia. Che, per esprimere il proprio dissenso, bisbiglia. «Forse per non disturbare troppo il manovratore», dicono i maligni, che poi aggiungono: «E intanto il sindaco e i suoi fedelissimi procedono con l’azzerare quel poco che è rimasto dei forzisti». Già, perché il trasloco sarebbe solo una delle mosse messe in cantiere per spodestare i berlusconiani dall’ultimo bastione in cui hanno ancora un peso politico in paese. E chi sa leggere la politica anche tra le righe (quelle che in genere la gente nemmeno guarda) fa notare due o tre indizi che sembrano fare una prova del “delitto perfetto degli azzurri in Geasc“.
Tra gli indizi c’è la nomina di Fabio Beltemacchi quale consigliere in carica per Geasc, quando della partecipata se ne occupano il sindaco e l’assessore Rosa con delega specifica. “A che serve avere un terzo esponente del Castello che metta occhi e testa su Geasc?”. A domanda risposta: “Serviva un ulteriore ‘cane da guardia’”. E non è infine un segreto che sulla graticola (non quella pubblica poiché si tratta di un tecnico, e non di un politico) ci sia anche l’attuale direttore di Geasc Paolo Stellini. Da rosolare al punto giusto poiché, concludono i ben informati insider alla maggioranza, «pare che quel posto il sindaco l’abbia “promesso” a Fratelli d’Italia».

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