Conciliare vita e lavoro. Indagine Uniascom sulle imprenditrici a Varese

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VARESE – Una ricerca aiuterà l’imprenditoria in rosa, mettendo in luce i bisogni di conciliazione tra vita privata e lavorativa nella provincia di Varese. Il progetto, promosso da Confcommercio Uniascom e realizzato dal laboratorio di ricerca “Percorsi di Secondo Welfare”, mira a mappare i bisogni sociali e offrire nuove soluzioni per arricchire e integrare l’offerta di welfare pubblico già presente sul territorio. È stato illustrato oggi, mercoledì 13 marzo nella sede di Confcommercio a Varese, alla presenza di Sergio Bellani e Lino Farina, rispettivamente sergretario generale e responsabile dell’area legislativa del lavoro, di Cristina Riganti, presidente del gruppo Terziario Donna, e Lorenzo Bandera, ricercatore dell’università degli Studi di Milano.

Figli e genitori anziani

Conciliare il lavoro con la vita privata non è sempre facile, specialmente se si è donne e si deve portare avanti un’attività commerciale gestendo contemporaneamente le esigenze della propria famiglia. Come ha ricordato Riganti, si tratta di sfide quotidiane che «non riguardano solo le imprenditrici ma anche le nostre dipendenti, che hanno possibilità economiche inferiori. E, se spesso viene affrontata la gestione dei figli, fino a un certo orario a scuola e poi impegnati in attività extrascolastiche o da affidare ai nonni, non si parla degli anziani, genitori che magari hanno anche problematiche serie». Terziario Donna ha perciò deciso di promuovere una ricerca per individuare e analizzare bisogni e difficoltà che le donne imprenditrici della provincia si trovano a vivere giorno dopo giorno. “Percorsi di Secondo Welfare” mapperà queste necessità, legate all’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, e nel contempo identificherà che risposte il territorio offra attualmente sul fronte dei servizi alla persona.

Un questionario online

L’obiettivo è capire in che modo gli interventi pubblici di welfare possano essere arricchiti e integrati grazie contributo di attori privati. In questa direzione Confcommercio Uniascom di Varese si propone di sfruttare i risultati dell’indagine per agevolare, promuovere e finanziare futuri interventi volti a fornire strumenti efficaci in questo senso e, di conseguenza, sostenere l’imprenditorialità femminile in tutte le sue forme. L’indagine, avviata a marzo, prevede un questionario online rivolto alle 2.500 associate di Confcommercio Uniascom a Varese, pari al 25,5% del numero complessivo. Seguirà un’analisi qualitativa e quantitativa dei dati raccolti, e i risultati saranno presentati in un convegno pubblico fissato per il 10 giugno.
Bellani, auspicando che i risultati possano servire al tessuto della nostra provincia, ha lodato la vivacità e l’impegno di Terziario Donna. Riganti, che ha sottolineato come il soggetto a cui l’organizzazione si rivolge «è spesso una microimpresa legata all’apertura e chiusura di una saracinesca, e a contesto familiare», ha annunciato che, verranno presi a riferimento, anche per i prossimi progetti, modelli nordeuropei di conciliazione tra famiglia e lavoro.
«In un tessuto di microimprese in tutti i settori, dove sono poche le grandi, riuscire ad arrivare al singolo lavoratore o imprenditore è sempre molto complicato. Più un’azienda è strutturata, più ci sono referenti che possono comunicare ai lavoratori. A questo proposito sta emergendo una nuova figura, quella del manager del welfare, con competenze che includono sia la legislazione nazionale che i contratti aziendali che gli enti bilaterali», ha aggiunto Farina.
E, come ha precisato Bandera, il sondaggio permetterà di indagare sui nuovi fenomeni sociali: «C’è stata una grande evoluzione del welfare. La crisi, che avuto inizio ormai dieci anni fa, ha fatto da miccia a problemi presenti già da trent’anni. Oltre ai cambiamenti macro, sono avvenuti quelli nella vita di tutti i giorni, con sempre più divorzi e figli fuori dai matrimoni: è venuto meno il welfare familiare».

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famiglia lavoro sondaggio – MALPENSA24