Ferno al voto, Italexit subito all’attacco: «Noi la soluzione a un cattivo governo»

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FERNO – «Innovazione e cambiamento». Due obiettivi precisi, un solo modo per raggiungerli: guadagnare la fiducia dei cittadini alle urne di Ferno. Comincia la corsa di Italexit, in vista delle Amministrative in calendario a primavera. Una terza alternativa, una corsa solitaria, «senza l’appoggio di nessuno», mette in chiaro fin da subito Paolo Rechichi, coordinatore cittadino del movimento di Gianluigi Paragone. «Vogliamo portare un’ondata di onestà e buon governo. Che fino ad oggi è mancato».

Una squadra «competente»

Già due uscite pubbliche nelle ultime settimane, il primo passo in piazza per «far sentire la nostra voce e dimostrare che ci siamo. Che siamo arrivati. E che daremo tutto il nostro meglio». Per il momento i nomi non sono ancora stati svelati, né dei componenti della lista né tantomeno del candidato sindaco. Ciò che non manca è una base da cui partire, che si traduce di fatto in una critica diretta alla giunta del sindaco uscente Filippo Gesualdi. «Non vogliamo essere appoggiati da nessuno dell’attuale maggioranza perché hanno dimostrato di non essere competenti», aggiunge Rechici. Vien da sé che «porteremo gente nuova». Anzi, «abbiamo pronta una squadra di esperti nei loro settori, con persone che vivono il territorio, conoscono i cittadini e le loro esigenze e che assicurano una buona amministrazione del paese».

La politica oggi

La situazione a Ferno si presenta come una corsa a tre. Per ora. Il centrosinistra si riorganizza, scegliendo il percorso del civismo ma trovando sostegno dai big del Pd. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sembra che il centrodestra – in particolare la quota Lega e Forza Italia seduta fra i banchi della minoranza – abbia fra i suoi obiettivi una coalizione unita. Mentre l’ipotesi di un Gesualdi bis stuzzica il primo cittadino, che per ora si limita ad osservare la politica fernese dalla finestra in attesa di un vertice con la sua maggioranza. Ora Italexit, che senza giri di parole punta il dito contro gli ultimi cinque anni di governo: «Gli errori che hanno fatto li conoscono anche loro. Basta parlare in paese per rendersene conto». Come le «persone che cercano un aiuto e invece di essere ascoltate vengono abbandonate», oppure «i lavori che sono bloccati», sottolinea Rechichi. «Noi vogliamo cambiare tutto questo e dare una sicurezza in più alla comunità».

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