Ferrovia T2-Gallarate, Tomasini: «Dalla minoranza di Casorate tante falsità»

Ferrovia Malpensa T2 Gallarate

CASORATE SEMPIONE – «La nostra posizione è sempre stata quella di coinvolgere tutti gli enti e le figure preposte al procedimento. Rifiutiamo ogni accusa avanzata dalla minoranza». Sono le parole dell’assessore all’Urbanistica di Casorate Sempione, Andrea Tomasini, che replica alle osservazioni avanzate dal gruppo d’opposizione Casorate Aperta sulla realizzazione del collegamento ferroviario Malpensa T2-Gallarate. Gli avversari politici del sindaco Dimitri Cassani, infatti, hanno di recente puntualizzato che «non basta dare qualche informazione alla stampa, senza coinvolgere consiglieri, commissari e cittadini sugli sviluppi del progetto». Ma Tomasini non ci sta e mette le cose in chiaro: «Questa critica è fasulla».

«La minoranza cerca visibilità»

Sul collegamento ferroviario sono tutti d’accordo: maggioranza e opposizioni sono concordi per il no. L’opera, infatti, interessa per il 90% del tracciato i boschi di Casorate Sempione: un sacrificio ambientale che non sono disposti ad accettare.
Ma all’interno del Comune ci sono ancora divergenze tra gli schieramenti. Di fronte all’ipotesi che manchi trasparenza da parte della giunta, Tomasini prende posizione: «Abbiamo fatto diverse Commissioni specifiche prima di ogni conferenza dei servizi. E in seguito a ogni incontro abbiamo sempre riferito quanto successo. La nostra volontà è di mantenere il massimo dialogo con tutti: comitati, Legambiente, Comuni coinvolti e Parco Ticino. E ci sembra di averlo fatto finora». E incalza, puntando il dito contro una minoranza che «sta sfruttando la situazione per cercare visibilità e mettere il cappello su una procedura che abbiamo gestito in totale correttezza e responsabilità».

La data importante: 11 maggio

Tomasini procede per step, partendo dall’ultima Commissione Malpensa. Subito dopo «c’è stata la conferenza dei servizi delle aree demaniali, che non è stata approvata, perché Casorate ha espresso il suo parere negativo», spiega. Motivo per cui è stata riaperta, sotto richiesta degli altri enti, come Enac e Regione Lombardia. Ma la questione, su cui l’assessore mette i puntini sulle i, è che «si tratta di un procedimento molto tecnico e poco politico». Un modo per dire che «stiamo lavorando con gli uffici e i Comuni coinvolti per per avere un’idea precisa di come porci alla riapertura della conferenza dei servizi».
Non solo: «Ci siamo già espressi in maniera generica, è vero. Ma in tutti gli allegati si specificano i punti sulla parte urbanistica che ancora non sono stati sviscerati». E conclude con una precisazione: «A differenza di quello che pensa la minoranza, la vera data in cui si capirà se la procedura adottata da Regione è effettivamente corretta, non sarà la riapertura della conferenza dei servizi. Ma la decisione del Tar dell’11 maggio». In ogni caso, prima del 6 aprile, termine ultimo per trasmettere le determinazioni dell’amministrazione, «sarà convocata la Commissione Malpensa per raccogliere i pareri di commissari e minoranze».

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