Fontana non ha fretta, Sala si sfila: è un rebus la corsa delle regionali in Lombardia

MILANO – Chi saranno gli sfidanti alle prossime elezioni regionali 2023 in Lombardia? A meno di un anno dalla scadenza della legislatura al Pirellone, non si conoscono ancora né i candidati né l’assetto della coalizione che tenterà la spallata, finora sempre fallita, al centrodestra che governa stabilmente in Regione dal 1995.

Fontana forse, Sala no

Di certo, anche se in politica le certezze sono fatte per essere smentite, non si prospetta una sfida Fontana-Sala. Il presidente leghista Attilio Fontana non ha ancora deciso se si ricandiderà per un bis, che appare però sempre più probabile. «Quando scioglierò la riserva convocherò una conferenza stampa» ha annunciato oggi il governatore parlando con la stampa a Palazzo Lombardia.Poche ore prima, alla presentazione della “Milanesiana”, il sindaco della metropoli Giuseppe Sala aveva ribadito la sua indisponibilità a lasciare Palazzo Marino per tentare la scalata alla Regione: «Escludo la mia candidatura».

Salvini prende tempo

Insomma, nebbia totale sia da una parte che dall’altra. Ieri, 2 maggio, Fontana aveva incontrato il leader della Lega Matteo Salvini, che da tempo lavora per mantenere il vessillo dell’Alberto da Giussano su Palazzo Lombardia. «Di politiche e regionali parleremo in estate, Fontana sta lavorando bene in Lombardia e abbiamo un anno di lavoro ancora da portare avanti» si era limitato a dichiarare l’ex ministro dell’interno. Si temporeggia, anche se Fratelli d’Italia non smette di fare pressing: «Se Fontana fa un passo indietro, abbiamo un candidato pronto» aveva ribadito settimana scorsa Ignazio La Russa. E le tensioni in Sicilia sul bis del governatore Musumeci continuano a tenere sulla graticola.

Le schermaglie

Parole che avevano fatto dichiarare al PD lombardo che «Salvini ha scaricato Fontana». Affermazione subito rintuzzata dal segretario nazionale della Lega Lombarda Fabrizio Cecchetti: «A differenza loro, che non hanno un candidato e rimandano a data da destinarsi l’annuncio di chi faranno correre per la Regione, il centrodestra sta lavorando quotidianamente per risolvere i problemi dei cittadini e del territorio. Non abbiamo tempo da perdere su candidature e nomi».

“Campo largo” del centrosinistra a rischio

Il sindaco di Milano Sala, oltre ad essersi ancora una volta fatto da parte dalla corsa, pensa che «Fontana alla fine si ricandiderà, mi sembra abbastanza naturale che lo faccia, dopodiché vedremo cosa succederà. Dal nostro punto di vista, escludendo la mia candidatura, credo che il tema sia se fare le primarie oppure no. Il punto è tenere insieme una coalizione larga». Non sarà facile, perché la coperta del PD è corta: dialoga da una parte con il Movimento 5 Stelle e dall’altra con i centristi di Azione-Più Europa, che però non intendono stare nella stessa alleanza. Un problema per un’elezione senza ballottaggio. Di certo, si legge nelle agenzie, «come Pd e centrosinistra ci siamo dati questi tempi: scegliere il candidato prima dell’estate. Il mese di giugno, in tal senso, potrebbe essere opportuno». I nomi più quotati a questo punto restano quelli dell’economista Carlo Cottarelli e del sindaco di Brescia Emilio Del Bono.

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