Fontana: «Vicini al picco dei contagi». Ma la fine dell’emergenza è ancora lontana

MILANO – Altri 1.592 contagi in Lombardia. La curva si stabilizza e torna la speranza. «Dovremmo essere molto vicini o forse aver raggiunto il picco» si sbilancia il governatore Attilio Fontana, intervistato da Mara Venier a “Domenica In”, su Raiuno. «Oggi (29 marzo) per il terzo giorno di fila i numeri sono rimasti costanti – spiega il presidente di Regione Lombardia – non c’è più quella crescita che ci ha accompagnato nelle ultime settimane, siamo rimasti sullo stesso livello di nuovi contagiati. Questo secondo gli epidemiologi, gli statistici, dovrebbe preludere ad una riduzione di contagi. Non diciamolo ad alta voce sennò rischiamo di far venire meno quell’impegno che tutti i lombardi stanno mettendo per evitare che il contagio continui a diffondersi però io una speranza in più ce l’ho, una speranza confortata da numeri».

L’aggiornamento al 29 marzo

È come al solito l’assessore al Welfare Giulio Gallera a snocciolare i numeri, in diretta da Palazzo Lombardia. I casi positivi sono diventati 41.007, con un incremento di 1592: ieri eravamo a 2100, «un dato che evidenzia quindi una riduzione». Salgono a 11.613 le ospedalizzazioni, in aumento di 461 rispetto a ieri, mentre sono 1.328 i ricoveri nelle terapie intensive, solo 9 in più di ieri. «Continuano a crescere i dimessi, 9255, più 293, ma crescono anche i deceduti, 6360, altri 416 rispetto a ieri – aggiunge Gallera – questi ultimi sono generalmente persone che si ammalano, entrano in una terapia intensiva e poi muoiono. Ecco perché l’ultimo dato che migliorerà, è purtroppo fisiologico, è quello dei deceduti». A livello territoriale, torna a salire il dato dei contagi a Milano (più 546), mentre si stabilizza quello della provincia di Varese: più 44, per un totale che arriva a 812.

I numeri delle varie province

La curva dei contagi

Numeri moderatamente confortanti. Anche se l’assessore non nega che rispetto al numero dei “tamponati”, «il dato reale è nettamente superiore», come sospettato da molti. Ma anche che «la curva dei contagi non scenderà tutta insieme». Non bisogna quindi abbassare la guardia né farsi troppe illusioni: «Se la curva dei contagi ora si stabilizza è un successo di tutti, di tutti quei cittadini che responsabilmente stanno in casa per fermare questi contagi. Ora la curva deve scendere e noi siamo convinti che nelle prossime settimane scenderà, ma bisogna avere pazienza e restare in casa». Lo ribadisce anche il direttore sanitario dell’Ats di Milano Vittorio Demicheli, facendo notare che «la curva costruita con la data di ricevimento dei tamponi, quella che per gli epidemiologi rappresenta un’informazione coerente e omogenea, indica un chiaro rallentamento della crescita dell’epidemia».

Rallentamento in corso

Anche il grafico sul calo di accessi ai pronto soccorso per patologie respiratorie e infettive, mostrato da Gallera, conferma il trend. «Effettivamente – sottolinea Demicheli – l’andamento dei nuovi casi ha rallentato, ma ci saranno ancora 7-10 giorni di accesso ai pronto soccorsi e ci saranno ancora decessi per qualche settimana». Quindi ci vuole ancora pazienza. «Da qui ai prossimi mesi – prospetta l’assessore Giulio Gallera – probabilmente dovremo immaginare un modo di vivere diverso. Dovremo andare tutti in giro sempre con la mascherina e sulla base di quello che succede in Cina scaglionare la nostra vita sociale per un numero significativo di mesi». Insomma, la fine dell’incubo è ancora lontana.

lombardia contagio picco coronavirus – MALPENSA24