Forza Italia a Samarate regge nonostante gli addii e le polemiche

SAMARATE – Trema la terra sotto i piedi di Forza Italia a Samarate. A contorno della campagna elettorale in senso stretto, e quindi oltre le presentazioni dei candidati a sindaco delle varie coalizioni, emergono nuove e vecchie tensioni tra forzisti ed ex illustri, passati oggi a coalizione di schieramento opposto o tra le compagini delle forze che si dichiarano come trainanti per le prossime amministrative.

Gli addii

Vecchie tensioni perché le rotture all’interno dei berlusconiani hanno visto in questi ultimi mesi, all’interno del consiglio comunale, il passaggio di Maurizio Garofalo al gruppo misto prima, e le dimissioni di Albino Montani poi. Quest’ultimo è stato tra i primi ad ufficializzare il suo passaggio ufficiale in opposizione, comparendo tra i nomi delle liste della coalizione Cambiare si può a sostegno di Tiziano Zocchi. Il percorso di Garofalo è invece continuato nel gruppo misto in consiglio per poi sfociare nell’esperienza di Enrico Puricelli per Samarate, la lista che sostiene la Lega e il suo candidato e che vede, tra gli altri, la presenza di Marco Bonacina. Il gruppo nel suo complesso dichiara di sentire Puricelli come «uno di noi», mette sul piatto i primi punti del proprio programma (la raccolta dei rifiuti, le società sportive, una bonifica dall’amianto degli edifici), ma soprattutto si presenta come una lista «formata da soggetti eterogenei rispetto a posizioni politiche nazionali, ma che hanno deciso, a Samarate, di sostenere Puricelli con una lista che non si identifica in nessun partito, ma in un programma elettorale e nelle persone che condividono in questo le tante cose da fare inserite in tale programma».

Forza Italia continua sola e con orgoglio

Una lista non politica, da cui emerge però una polemica che politica lo è in tutto, e che si è sollevata a seguito delle dichiarazioni proprio di Maurizio Garofalo sia rispetto al simbolo del gruppo, che idealmente si rifà a Lombardia Ideale, sia rispetto a quello strappo con Forza Italia che a quanto pare è una ferita tutt’altro che chiusa. «La vera Forza Italia sono io – ha dichiarato Garofalo – il partito si è allontanato troppo dagli ideali di Berlusconi». Con immediata replica da parte della segreteria di Forza Italia: «Ai politici politicamente scorretti si risponde senza perdere troppo tempo – scrive Luca Macchi –  Maurizio Garofalo ha tradito Forza Italia per un posto di presidente del consiglio, che poi non gli ė mai stato dato . Una delle tante “onorevoli promesse” poi tradite. Chi tradisce scegliendo uno “stipendio politico” anziché la politica e i suoi principi, non può occupare più del tempo di un post». Forza Italia, sicura con i suoi fedelissimi, continua così la corsa, in solitaria, con quella donna, Alessandra Cariglino, la cui scelta è stata rivendicata con orgoglio per  «il suo modo nuovo, deciso ed educato, di fare politica è quello che in questo momento serva al comune di Samarate». E anche a Forza Italia.

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